opinioniIl commento di Salvatore Nocera, vice presidente della Fish

Fonte: superabile.it - Da Chieri a Milano, crescono i casi di amministratori che vedono con favore la discriminazione in classe degli alunni disabili. Come mai nessuno ha chiesto che vengano spostati? La denuncia di Salvatore Nocera, vicepresidente nazionale della Fish.

In questi giorni si sta notando una recrudescenza nei tentativi di discriminazione ed emarginazione degli alunni con disabilità dalle classi comuni delle nostre scuole. Ha cominciato l'assessore all'Istruzione del Comune di Chieri; ha rincarato la dose un artista, docente del Conservatorio musicale di Milano che addirittura ha auspicato il ritorno alla "Rupe Tarpea", sostenendo che quel che conta è la genetica e quindi la scuola nulla può fare per migliorare l'apprendimento di questi alunni; adesso si sono aggiunte alcune critiche alla recente legge sui disturbi di apprendimento secondo le quali gli alunni disabili si fingono malati per farsi ingiustamente promuovere e che la scuola non può divenire comunque un ospedale, con enormi costi a carico dell'erario. Il grave è che queste affermazioni provengono da persone colte, alcune delle quali ricoprono il ruolo di pubblico ufficiale. È incredibile l'ignoranza di tali uomini di cultura in materia di medicina e di pedagogia.
È infatti universalmente comprovato che gli alunni con disabilità che frequentano in Italia le scuole comuni hanno una situazione di stress inferiore a quella dei coetanei che frequentano le scuole speciali, come ha mostrato con numerose ricerche il professor Vianello, preside della facoltà di Psicologia dell'Università di Padova. Non solo: gli alunni con disabilità che studiano nelle scuole comuni con tutti i supporti previsti dalla normativa, conseguono risultati di apprendimento insperati e migliorano il rendimento dei compagni, come dimostrano numerose ricerche del professor Andrea Canevaro dell'Università di Bologna, del professor Dario Ianes dell'Università di Bolzano e numerosi altri studi. Una riprova la Fish l'ha avuta col concorso "Le chiavi di scuola", giunto oggi alla quarta edizione, che ha selezionato centinaia di progetti di buone prassi d'integrazione scolastica, premiandone solo i migliori fra tanti di qualità.
A questo punto si chiede agli elettori dell'amministrazione dove lavora l'assessore all'Istruzione di Chieri e al ministero dell'Istruzione per il docente del conservatorio lombardo, se ritengano di confermare la loro fiducia in persone di cultura che, nel terzo millennio, ragionano ancora come si ragionava a Sparta nel primo millennio avanti Cristo. Queste persone, ferma restando - in uno Stato democratico - la libertà di espressione, anche se abnorme, quali garanzie possono dare ai cittadini di serietà culturale visti i posti di responsabilità quali quelli da loro ricoperti? Come mai ancora nessun elettore di Chieri e nessun parlamentare ha rivolto interrogazioni al sindaco e al ministero dell'Istruzione per conoscere se non intendano spostare dalle loro attuali responsabilità verso altre meno "inquinanti " queste persone che non fanno onore alla politica e alla cultura italiana? Come mai nessuno chiede al sindaco e al ministro se finalmente intendano assicurare alle scuole tutte le misure previste dalla normativa vigente, la cui mancata applicazione causa episodi di cattiva integrazione e impedisce di garantire la qualità dell'integrazione scolastica e il rispetto della Convenzione Onu sull'inclusione scolastica e sociale delle persone con disabilità, ratificata dall'Italia nel 2009?
Se gli alunni con disabilità e i loro compagni non si trovano bene nelle classi comuni, ciò è dovuto al mancato rispetto delle istituzioni scolastiche e degli enti locali in merito ai servizi predisposti dalla normativa che i tagli indiscriminati alla spesa pubblica sociale ed educativa stanno paurosamente riducendo. Ma davvero credono i "signori" sopra indicati che, mandando gli alunni con disabilità nelle classi, nelle scuole e negli istituti residenziali speciali, le spese pubbliche si ridurrebbero? Chiedano al ministro Tremonti quanto costerebbe alla finanza statale e regionale l'educazione separata degli alunni con disabilità e diverranno più informati, ragionevoli e consapevoli della loro ignoranza pedagogica e finanziaria. Socrate diceva che saper di non sapere è l'origine del vero sapere. (Salvatore Nocera)