logo campagna i diritti alzano la voce Le associazioni aderenti alla campagna "i diritti alzano la voce" chiedono al Governo di rivedere i tagli al sociale previsti dalla L. di stabilità

Tratto da: www.superando.it - Dal Fondo per le Politiche Sociali a quello per la Non Autosufficienza, dall'Infanzia all'Immigrazione, dalle Politiche per la Famiglia a quelle per i Giovani e altro ancora, i dati parlano chiaro: la prossima Legge di Stabilità del Governo non si limiterà a dei semplici tagli, ma darà vita, in tutti questi settori, a una vera e propria "carneficina", che si ripercuoterà in primo luogo proprio sui soggetti più deboli.

Nel corso di un convegno organizzato a Bologna, la Campagna "I diritti alzano la voce" - promossa da venticinque organizzazioni del volontariato e del terzo settore italiani - chiede con forza al Governo e al Parlamento di rivedere gli stanziamenti relativi ai vari Fondi Sociali , mantenendoli almeno ai livelli, comunque già del tutto inadeguati, del 2010 La Legge di Stabilità che sta per essere approvata in Parlamento metterà definitivamente in ginocchio il sistema dei servizi sociali italiani e colpirà pesantemente i tanti cittadini e le numerose famiglie che di questi servizi hanno particolare bisogno.

La Campagna "I diritti alzano la voce" - promossa da venticinque organizzazioni del volontariato e del terzo settore italiani - critica fortemente la manovra finanziaria decisa dal Governo. Proprio nel momento, infatti, in cui i cittadini dovrebbero poter contare su Istituzioni che li aiutano dinanzi alle gravi difficoltà provocate dalla crisi economica, lo Stato batte in ritirata e lascia completamente sole le famiglie , scaricando su di esse un peso insostenibile.

«Siamo in presenza di una forte regressione sul terreno dell'uguaglianza e della solidarietà »: è questo il messaggio che la campagna manda al mondo politico e all'opinione pubblica da Bologna, dove trecento persone hanno partecipato al convegno denominato Universale e locale. Istituzioni e terzo settore insieme per un nuovo welfare .

Ciò che appare ingiustificabile e inaccettabile è l'incredibile riduzione di risorse che hanno subito i Fondi Nazionali che riguardano le politiche sociali: dal 2008 al 2011, infatti, le risorse complessive subirebbero una riduzione di quasi l'80%! Nessun altro settore di tale rilevanza ha accusato una decurtazione anche solo paragonabile. Scendendo nel dettaglio, il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali scenderebbe dai 929,3 milioni di euro del 2008 a 275,3; il Fondo per la Non Autosufficienza (già fortemente sottodimensionato) passerebbe da 300 milioni (400 nel 2009 e nel 2010) a zero; il Fondo per le Politiche della Famiglia da 346,5 a 52,5; il Fondo Servizi Infanzia - che ammontava a 100 milioni - resterebbe a zero, come nel 2010; il Fondo per le Politiche Giovanili passerebbe da 137,4 a 13,4 milioni; il Fondo Affitto da 205,6 a 33,5 milioni; il Fondo per l'Inclusione degli Immigrati, che ammontava a 100 milioni nel 2008, è stato azzerato già nel 2009. Qualche milione, inoltre, verrebbe tolto anche al Fondo Nazionale Infanzia e Adolescenza, che diminuirebbe da 43,9 a 40 milioni, come nel 2010. Nel complesso, le risorse destinate al sociale passerebbero dai 2 miliardi 527 milioni del 2008 ai poco più di 545 milioni previsti, a oggi, per il 2011.

Le difficoltà economiche di Regioni ed Enti Locali si tradurranno non solo in meno servizi, ma anche in un aumento dei ritardi nei pagamenti dovuti al Terzo Settore, che già ora sono talmente alti - in alcune Regioni si arriva anche a due anni - da mettere a rischio la sopravvivenza stessa delle organizzazioni: siamo quindi al collasso! Tanto più che - come noto - il Governo ha deciso di tagliare anche il 75% del Fondo del cinque per mille, di cui usufruiscono pure le organizzazioni sociali. Ebbene, come è emerso con chiarezza a Bologna, saranno proprio i più deboli a pagare tali scelte politiche, perché Regioni e Comuni non saranno in grado di assicurare servizi essenziali , come l'assistenza domiciliare agli anziani, i servizi di supporto alla famiglia, i contributi economici che aiutano le famiglie ad arrivare alla fine del mese, gli interventi per i bambini e i ragazzi con problemi di disagio sociale e quelli in favore delle persone con disabilità. E si tratterà di una morte annunciata, dopo anni di tagli sistematici.

La Campagna "I diritti alzano la voce" ribadisce dunque il principio che le Istituzioni Pubbliche debbono agire attivamente per preservare e promuovere il benessere sociale di ogni cittadino e che la solidarietà si esercita, prima di tutto, contribuendo - in modo proporzionale al proprio reddito - al finanziamento di servizi che riguardano la collettività e, in particolare, i soggetti più deboli. Si chiede quindi al Governo e al Parlamento di rivedere gli stanziamenti relativi ai fondi sociali, mantenendoli almeno ai livelli - comunque già del tutto inadeguati - del 2010 .

29 novembre 2010

Campagna lanciata nel febbraio di quest'anno, con l'adesione di venticinque organizzazioni del volontariato e del Terzo Settore italiani, tra cui quella della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap). Le organizzazioni aderenti sono esattamente: Antigone - ARCI - ARCIragazzi - Associazione Città Visibile - Associazione Familiari Alzheimer Pordenone ONLUS - Associazione Welcome - Auser - Centro Iniziative e Ricerche Euromediterraneo (CIREM), Napoli - Comitato Diritti Civili delle Prostitute - Comunità Saman - Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) - Emmaus Italia - ERIT Italia - Eurocare Italia - Federazione Internazionale "Città sociale", Campania - Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap (FISH) - Federazione Italiana Organismi per le Persone senza Dimora (FIO.PSD) - Federazione SCS/CNOS-Salesiani per il Sociale - Forum Droghe - Ires Campania - Jesuit Social Network (JSN) Italia - Lunaria - Movimento per il Volontariato Italiano (MOVI) - Movimento Rinnovamento Democratico - Solidarietà e Cooperazione-CIPSI.