foto Ministro SacconiIl Ministro Sacconi esclude l'ipotesi di una norma che stabilizzi la misura

Tratto da: www.vita.it - Il 5x1000 «è un'eventualità perchè non si sa mai a quanto ammonta . E così va vissuto, per finanziare attività in più . Per quetso motivo non può essere un modo per coprire i costi fissi». Con queste parole il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi , nel suo intervento al Congresso del Forum nazionale del Terzo Settore sul tema della "Big Society" , ha messo una pietra sopra alla possibilità che il 5 x mille diventi una misura certa e non legata alle finanziarie annuali o addirittura ai milleproroghe. Insoma rimarra un contributo incerto , il non profit deve rassegnarsi. Non si sono fatte attendere le reazioni.

Andrea Olivero , portavoce del Terzo Settore e presidente nazionale delle Acli ha sottolineato che «è vero che sl 5 x mille non si deve contare per pagare le strutture, quanto por creare nuove modalità di servizi. Noi però non siamo abituati a lavorare per spot, ma per progettualità. È le organizzazioni serie sono in grado di convinecere stabilmente i cittadini della bontà del loro lavoro sociale: sanno cioè su che risorse contare».

Anffas Onlus, desidera comunque sottolineare che il 5permille, seppur con tutte le difficoltà ed i disagi relativi in particolar modo alla natura instabile e precaria della misura, può rappresentare una risorsa importantissima e vitale per le organizzazioni e dare sostegno ad un gran numero di attività e ciò potrebbe a maggior ragione verificarsi se si provvedesse ad una stabilizzazione della misura. In un momento come questo, in cui i "tagli al sociale" la fanno da padroni, "banalizzare" in questo modo uno strumento così importante è ingiusto e pericoloso. L'associazione continuerà a partecipare alla campagna che richiede la stabilizzazione del 5permille, anche per valorizzare la libera scelta dei cittadini che tramite questo hanno potuto fino ad oggi sostenere, senza particolare sforzo ma con la libertà di esprimere la propria preferenza, un sistema di sussidiarietà che sempre più, purtroppo, si trova a dover supplire in toto i vuoti incolmabili e le carenze dello Stato.

7 febbraio 2011