fonte DSM5 - Le caratteristiche essenziali del disturbo dello spettro dell’autismo sono la compromissione persistente della comunicazione sociale reciproca e dell’interazione sociale, e pattern di comportamento, interessi o attività ristretti, ripetitivi. Questi sintomi si manifestano della prima infanzia e limitano o compromettono il funzionamento quotidiano. Il momento in cui la compromissione funzionale diventa evidente varia in base alle caratteristiche dell’individuo e del suo ambiente.
Le caratteristiche diagnostiche centrali sono evidenti nel periodo dello sviluppo, ma misure di intervento e supporto possono mascherare le difficoltà almeno in alcuni contesti.
I deficit verbali e non verbali della comunicazione sociale si manifestano sotto forma di diverse manifestazioni, a seconda dell’età dell’individuo, del livello intellettivo e della capacità di linguaggio. Anche quando le abilità linguistiche formali sono mantenute, nel disturbo dello spettro autistico è compromesso l’uso del linguaggio per la comunicazione sociale reciproca.
I deficit della reciprocità socio-emotiva (cioè la capacità di relazionarsi con gli altri e di condividere pensieri e sentimenti) sono evidenti nei bambini con il disturbo, i quali possono mostrare scarsa o nessuna capacità di avviare interazioni sociali e nessuna condivisione di emozioni. Qualsiasi linguaggio esista è spesso unilaterale.
I deficit dei comportamenti comunicativi non verbali sono manifestati da assenza, riduzione o uso atipico del contatto visivo, dei gesti, delle espressioni facciali, dell’orientamento del corpo o dell’intonazione.
Una caratteristica del disturbo dello spettro dell’autismo è una compromissione dell’attenzione congiunta, manifestata dalla scarsa capacità di indicare, mostrare o portare a sé oggetti per condividere un interesse con gli altri, o dall’incapacità di seguire ciò che viene indicato o lo sguardo di qualcuno. Gli individui possono apprendere pochi gesti funzionali.
I deficit nell’instaurare, mantenere e comprendere le relazioni vanno valutate nel confronto con le norme per età, genere e cultura. Queste difficoltà sono particolarmente evidenti nei bambini piccoli, nei quali sono presenti la mancanza di gioco sociale condiviso e di immaginazione.
Il disturbo dello spettro dell’autismo è definito anche da pattern di comportamento, interessi o attività ristretti, ripetitivi. L’eccessiva aderenza alla routine può manifestarsi con la resistenza al cambiamento o con comportamenti rituali verbali e non verbali. Una piccola percentuale di individui peggiora durante l’adolescenza, molti migliorano. Solo una minoranza vive e lavora in maniera autonoma durante l’età adulta; quelli che lo fanno tendono ad avere linguaggio e capacità intellettive superiori e sono in grado di trovare una nicchia ambientale che si incontra adeguatamente con i loro interessi e le loro abilità speciali.