fonte DSM5 - I disturbi dello spettro dell’autismo colpiscono la popolazione maschile rispetto a quella femminile secondo un rapporto di 4:1.
I sintomi in genere vengono riconosciuti nel secondo anno di vita ma possono essere osservati prima dei 12 mesi se il ritardo dello sviluppo è grave.
La descrizione della modalità di esordio può comprendere informazioni su precoci ritardi dello sviluppo o sulla perdita di abilità sociali o linguistiche. Nei casi in cui le abilità sono state perse, i genitori possono riferire una storia di deterioramento graduale o relativamente rapido del comportamento sociale o delle abilità linguistiche. In genere, tale deterioramento si verifica tra i 12 e i 24 mesi di età.
Le caratteristiche comportamentali del disturbo iniziano a diventare evidenti nella prima infanzia, con alcuni casi di individui che presentano uno scarso interesse per le interazioni sociali. Alcuni bambini con disturbo dello spettro dell’autismo sperimentano fasi di plateau o di regressione dello sviluppo, con un graduale o relativamente precoce deterioramento del comportamento sociale o dell’uso del linguaggio.
I primi sintomi del disturbo dello spettro autistico comportano uno sviluppo ritardato del linguaggio, spesso associato a scarsi interessi sociali o a insolite interazioni sociali. Durante il secondo anni i comportamenti stravaganti e ripetitivi e l’assenza di giochi abituali diventano più evidenti.
Il disturbo dello spettro autistico non è un disturbo degenerativo, ed è tipico che apprendimento e compensazioni progrediscano per tutta la vita. I sintomi sono spesso più marcati nella prima infanzia e nei primi anni di scuola, con un guadagno evolutivo in genere nella tarda infanzia.
Alcuni individui ricevono la prima diagnosi in età adulta, forse stimolati dalla diagnosi di autismo a un bambino della famiglia o da una crisi relazionale a casa o al lavoro.
Le manifestazioni della compromissione sociale e della comunicazione sociale e dei comportamenti ristretti/ripetitivi divengono chiare nel periodo dello sviluppo. Nella fase avanzata della vita, gli interventi o i meccanismi di compensazione, come il supporto, possono mascherare queste difficoltà almeno in alcuni contesti. Tuttavia, i sintomi residui sono sufficienti per causare compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.