In collaborazione con la casa editrice Vannini Editoria Scientifica, Anffas ha dato avvio alla collana "Uno per tutti e tutti per uno", una collana editoriale nata per raccogliere in maniera sistematica e diffondere a livello nazionale tutti gli studi, le buone pratiche, le esperienze, i progetti, la ricchezza culturale, scientifica e pratica della rete ANFFAS. Il motto che la rappresenta, "Uno per tutti e tutti per uno", ne illustra lo spirito e la struttura evocando la forza che nasce dalla condivisione, dal sostegno reciproco, dal mettere in comune la propria energia, forza, esperienza.
La collana Uno per tutti e Tutti per uno si suddivide in due rami:
- Il primo “Uno per tutti” accoglierà tutti i lavori di carattere scientifico elaborati dal comitato scientifico ANFFAS o dalle singole associazioni;
- Il secondo “Tutti per uno” raccoglierà le buone pratiche, i progetti più significativi, i racconti di vita, le esperienze, le storie, etc. delle singole realtà ANFFAS.
Di seguito i volumi pubblicati:
- #iostonellerelazioni. Relazioni sostenibili nella scuola dei giovani
a cura di Ida Foroni, Chiara Mortari
Quali sono le barriere – fisiche e relazionali – che ancora esistono nelle nostre città e nella nostra società? E quali strumenti abbiamo a disposizione per superarle e dare vita a nuovi modelli di interazione capaci di favorire l’inclusività sociale e la rigenerazione dei territori? In una riflessione plurale e partecipata, questo testo – nato dalla collaborazione tra Anffas Mantova e il corso di studi in Educazione professionale dell’Università di Brescia – rilancia il dibattito sull’abitare e il convivere nella società complessa. Partendo dalle giovani generazioni e proponendo un confronto tra alcuni modelli di intervento scolastico e di politiche educative, i contributi qui raccolti offrono soluzioni e strategie per superare le barriere di comunicazione e interazione esistenti nei diversi ambiti della società.
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- Goccia dopo goccia... l’oceano
Manuela Bona, Giovanni Pellegrino, Domenico Tripodi
Può il teatro trasformare la realtà? Provare a fare teatro o assistere ad uno spettacolo vuol dire assumere punti di vista diversi dal proprio e questo permette di riconoscere, di poter avvicinare modi di essere o pensare diversi, con maggiore indulgenza ed umanità. Un gruppo di persone inizia ad incontrarsi. Per aiuto, sostegno. All’inizio sono gesti semplici: piccoli laboratori, ippoterapia, bancarelle. Poi il teatro. Il racconto di un’esperienza particolare che si fa universale. E la narrazione del teatro che diventa strumento di incontro, luogo di sperimentazione, accoglienza, crescita. Rito collettivo, tempo delle potenzialità, spazio del sentire e dell’essere. Se inclusione significa stare dentro senza differenze, il gruppo “Gocce nell’Oceano” ne rappresenta un esempio straordinario, agita nei fatti.
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- L’inclusione lavorativa delle persone con disabilità intellettiva: itinerari di ricerca e buone pratiche
Fiorella Vinci in collaborazione con Anffas Bergamo, l’Università Cattolica di Milano e l'Università degli studi di PalermoGarantire il diritto al lavoro a una persona con disabilità intellettiva è possibile? Muovendo dalla condivisione di questa domanda il volume intreccia due piani di costruzione del discorso pubblico sull’inclusione lavorativa: il piano dei ricercatori universitari, nello specifico psicologi e sociologi, e il piano dei testimoni privilegiati, genitori, imprenditori, colleghi di reparto che hanno affrontato e che affrontano quotidianamente “il problema” dell’inclusione lavorativa delle persone con disabilità intellettiva.
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Di mani fan battito gli occhi
AA.VV. - A cura di Francesca Pennati
Raccolta di poesie scritte da ragazze e ragazzi con disabilità nell’ambito di “Narrarsi”, laboratorio di scrittura creativa ed autobiografica nato presso il CSE “Officine Galilei”, Cooperativa Sociale Punto d’Incontro a m. Anffas, nell’anno 2015. Un laboratorio aperto a chi ha voluto rivelare, attraverso il gesto della scrittura, le proprie emozioni, le fragilità, i propri desideri. Scrivere è un processo di autoanalisi, una emersione. Negli anni “Narrarsi” ha raccolto diverse storie, alcune private e silenziose, altre sussurrate, altre ancora dichiarate per creare legami, per intrecciare narrazioni con altre narrazioni. Il laboratorio è aperto tutte le mattine: ci si trova a piccoli gruppi e ci si racconta. Si parte da uno stimolo, da una fotografia, un oggetto, da una necessità per cercare parole che raccontano di sé.
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