Tratto da www.affaritaliani.libero.it - Dai tagli al buono. Le cifre della riduzione del budget dello Stato sociale sono impietose : le risorse del governo centrale sono passate da 2,5 miliardi di euro (quelli stanziate nel 2008) ai 344 milioni (quelli previsti per il 2012).
Dalle politiche per la famiglia ai servizi all'infanzia, i numeri dell'abbandono del welfare state sono clamorosi, e a questi dedica un approfondimento il dossier di otto pagine sulla fine dello "Stato sociale" pubblicato nel numero 128, giugno 2011, di Altreconomia, che si apre però con il "caso" della Regione Lombardia e dei suoi "voucher" (o "buoni") socio sanitari.
La Lombardia di Formigoni è sempre "all'avanguardia" nella privatizzazione dei servizi sociali. L'ultima frontiera sono dei "buoni" di valore variabile , che i cittadini lombardi possono spendere rivolgendosi alla strutture convenzionate, per godere dei servizi finanziati dalla Regione. Buoni scuola, buoni vacanze, buoni di conciliazione per cassintegrati, buoni socio sanitari: assomigliano in tutto e per tutti ai più diffusi "buoni pasto". Infatti nella stragrande maggioranza dei casi la gestione del sistema è stata affidata a Edenred, filiale italiana della multinazionale francese leader proprio nel settore dei ticket restaurant.
Tra gare vinte con un solo centesimo di offerta, appalti milionari aggiudicati come unico concorrente, voucher inutilizzati e buoni scuola spesi nei supermercati dai genitori per comprare la carne, e non dagli studenti in libreria, il "modello" lombardo di ispirazione ciellina di welfare privato prende piede anche in altre regioni.
In vista dei referendum del 12 e 13 giugno siamo stati in Sabina (Rieti), dove undici enti locali gestiscono in proprio l'acquedotto, attraverso un Consorzio. I bilanci sono in ordine, e i 140 chilometri di rete garantiscono un servizio efficiente ai 10.500 cittadini. Che, insieme ai sindaci, si chiedono "perché privatizzare?".
La drammatica morte di un operaio, Michele Zoccarato, ci porta invece nel mondo dell' acqua "privata", quella che finisce nelle bottiglie in Pet. Zoccarato, sindacalista della Cgil, era un dipendente della multinazionale svizzera Nestlé, nello stabilimento dell'acqua Vera di San Giorgio in Bosco (Padova): è rimasto schiacciato sotto una pressa vecchia di 25 anni, riportando l'attenzione sul tema della sicurezza nell'industria dell'imbottigliamento. Intanto, Ferrarelle per farsi pubblicità pubblica a proprie spese un numero di Topolino.
Mentre la Germania annuncia l'abbandono definitivo del nucleare, parliamo di energie rinnovabili con un'intervista a Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club. L'obiettivo: 30mila gigawatt installati entro il 2020. Grazie a 800 imprese italiane operanti nel settore, che "lasciano" nel nostro Paese il 42% dei profitti generati nel settore (nel 2010, due anni prima era il 28%).
Il nuovo "conto energia" del maggio 2011, che costerà 6-7 miliardi di euro, elimina alcune distorsioni del precedente, favorendo -ad esempio- gli impianti di piccole dimensioni e rendendo più difficile ottenere le autorizzazioni per quelli a terra. E per chi vuole di più, c'è l'energia cooperativa di "Retenergie".
Infine, il consumo critico spiegato da un buyer "pentito". Gian Achille ha acquistato per anni i prodotti che vediamo sugli scaffali della grande distribuzione. Conosce tutti i "trucchi" del mestiere. Che recita in Label. Questioni di etichetta, testo teatrale e nuovo libro di Altreconomia (96 pagine, 7 euro).
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31 maggio 2011