Fonte www.personecondisabilita.it - Lo scorso 19 settembre, in occasione del convegno organizzato per festeggiare i 40 anni di attività, LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità - ha presentato una prima bozza del “Progetto di legge regionale per il diritto alla vita indipendente delle persone con disabilità”. Ancora oggi, infatti, il diritto alla vita indipendente non è ancora pienamente riconosciuto a tutte le persone con disabilità che vivono in Lombardia. In modo particolare per coloro che richiedono un forte sostegno.
Ma un diritto o è per tutti, o non è definibile come tale. Per questo motivo il progetto di legge regionale promosso da LEDHA intende far uscire il tema dall’alveo delle sperimentazioni e fare in modo che i sostegni per la vita indipendente vengano messi a disposizione di tutte le persone con disabilità così come previsto dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e in linea con quanto previsto dal Piano di azione nazionale e dalle Linee guida ministeriali. “Se la disabilità è un concetto in evoluzione, anche la risposta sociale alla disabilità dovrà essere caratterizzata da una costante evoluzione e rifuggire a standard pre-confezionati”, spiega il presidente di LEDHA, Alessandro Manfredi.
La chiave di volta del progetto di legge promosso da LEDHA -al fine di garantire il diritto alla vita indipendente e all’autodeterminazione- è il riconoscimento della preminenza del Progetto individuale rispetto alle rigidità e alle frammentazioni che caratterizzano il sistema dei servizi. Si tratta quindi di fare in modo che sia il progetto individuale a divenire elemento di regolazione del sistema.
Parte integrante del Progetto individuale per la vita indipendente è il Budget di salute, ovvero “la definizione quantitativa e qualitativa delle risorse economiche, professionali e umane necessarie per innescare un processo volto a restituire alla persona un funzionamento sociale adeguato, attraverso un progetto personale alla cui elaborazione partecipino principalmente la persona con disabilità stessa, la sua famiglia e la sua comunità. Ottimizzando l’uso integrato delle risorse diffuse in una logica non prestazione e frammentata”.
A conclusione di questo percorso di definizione del Progetto di vita indipendente e della definizione del Budget di salute, il tutto viene formalizzato con la sottoscrizione di un Contratto di progetto individuale. Fulcro di questo progetto vuole essere l’Agenzia per la vita indipendente, un “luogo di progettazione” da realizzare a livello degli Ambiti territoriali, cui le persone con disabilità possono rivolgersi quando sentono una necessità di un cambiamento esistenziale (ma senza la pressione di emergenze o urgenze). Un luogo “vivo” che dialoga con le comunità locali e che interroga il territorio sulla propria idea di disabilità e sulle sue capacità di inclusione. Un capitolo importante del progetto di legge regionale, infine, viene dedicato al tema dell’accesso ai servizi sanitari. Si chiede quindi che all’interno di ogni ASST venga implementata una specifica corsia di accesso per le persone con disabilità, in particolare per quelle con forti bisogni di sostegno, in coerenza con le esperienze “DAMA” già attive in Lombardia.
La proposta è stato già condivisa e discussa all’interno della rete associativa di Ledha ma viene presentato come un documento ancora in fase di elaborazione. Obiettivo dell’associazione, ora, è quello di far nascere un dibattito pubblico attorno a questo tema. Il testo presentato al convegno del 19 settembre viene ora reso pubblico e messo a disposizione di tutte le persone interessate a offrire un contributo per il suo miglioramento, al fine di arrivare prima possibile alla presentazione di un vero e proprio “Progetto di legge”.
Riflessioni, proposte, critiche e commenti possono essere inviati a info@ledha.it