Sui cinque principali quotidiani italiani i temi sociali occupano solo l'1,69% dello spazio.
Tratto da www.superabile.it - Nonostante la potente spinta dei referendum (trattati con un forte taglio politico) i temi sociali occupano solo l'1,69% dello spazio sui cinque principali quotidiani italiani. Svetta la cronaca (13%), seguita dalla politica (12%) che complessivamente occupano un quarto dello spazio totale sulle pagine di "Corriere della sera", "Repubblica","La stampa", "Il Messaggero" e "Il Giornale".
Allo sport è dedicato l'8% delle pagine, in leggero calo rispetto alla precedente rilevazione (10%). In calo anche lo spazio dedicato agli esteri (dall'11% al 7%).
E' quanto emerge dall'analisi di Infowatch, l'Osservatorio dei praticanti del master di giornalismo Scuola Walter Tobagi dell'università degli Studi di Milano. Lo studio ha preso in considerazione cinque testate durante la settimana dal 6 al 12 giugno. Nella settimana presa in considerazione sono stati due i temi che hanno monopolizzato l'attenzione: le cronache hanno fatto la parte del leone per via della vicenda calcio-scommesse. Segue il referendum del 12-13 giugno, i cui temi sono però stati trattati per la maggior parte in chiave politica.
"Nonostante questi temi potessero dare luogo ad articoli che si addentrassero nei risvolti sociali dei singoli quesiti, come l'acqua pubblica o il nucleare, il trattamento è stato prettamente politico -si legge nel rapporto- lasciando così quasi inalterata la percentuale che i temi sociali hanno nei quotidiani italiani" . Nella precedente rilevazione, infatti, erano all'1,65%.
Fra le testate prese in esame, le cronache sono la prima voce (esclusa la pubblicità) per "Repubblica","La stampa" e "Il Messaggero", con il 21% dello spazio totale. Su "Il Corriere della Sera" e "Il Giornale", invece domina sempre la politica che occupa rispettivamente l'11% e il 18%.
Da sottolineare anche un calo ulteriore della foliazione: fra tutti e cinque i quotidiani pressi in esame si è passati da un totale di 231,69 metri quadrati di novembre 2010 a 221,65 di febbraio 2011 ai 191.38 dell'ultima rilevazione.
30 giugno 2011