Il comunicato di Anffas Onlus sulla vicenda siciliana
In seguito alla decisione dell' Ufficio Scolastico Provinciale di Palermo che ha imposto ai Dirigenti Scolastici di revocare le iscrizioni e la frequenza degli alunni ultradiciottenni con disabilità alle scuole secondarie superiori, Anffas Onlus Sicilia, unitamente ad Anffas Onlus Nazionale, ha deciso di rivolgersi direttamente al Dirigente di tale Ufficio ed alla Direzione Regionale Sicilia, richiedendo l'annullamento, in via di autotutela, del provvedimento, sulla base di solide motivazioni legali, al fine di tutelare gli studenti con disabilità e le loro famiglie.
"La decisione dell'Ufficio Scolastico Provinciale di Palermo è inaccettabile" afferma Roberto Speziale, Presidente Nazionale Anffas Onlus "stiamo assistendo ad una nuova discriminazione in ambito scolastico che nega un diritto fondamentale ai ragazzi con disabilità e che con il passare del tempo sta assumendo anche carattere nazionale" continua il Presidente: "Sono molte infatti, le segnalazioni di vicende simili accadute in altre zone del paese e, considerata quindi la gravità della situazione, Anffas Onlus si è rivolta anche al Miur, chiedendo una presa in carico della questione che, auspichiamo, possa essere risolta in breve tempo".
"Questa situazione sta creando forti disagi a moltissime famiglie e rappresenta una palese violazione dei diritti dei ragazzi coinvolti a cui non possiamo restare indifferenti" dichiara Gabriella D'Acquisto, Presidente Anffas Sicilia, "Le disposizioni non trovano solido fondamento in un sistema scolastico inclusivo come quello che dovrebbe essere garantito a tutti gli studenti con più di 18 anni, non solo a quelli con disabilità. Quello che ci auguriamo è che ci si renda conto del disagio e della stigmatizzazione creati e che si faccia un passo indietro".
Le parole dei rappresentanti Anffas poggiano su reali e concreti assunti legislativi.
L'art. 1 comma 622 della L. 296/06, infatti, stabilisce che "L'istruzione impartita per almeno dieci anni è obbligatoria ed è finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età" e se quindi si dovesse dedurre un possibile divieto ad accogliere nell'istituzione scolastica pubblica alunni che abbiano compiuto18 anni, questo divieto dovrebbe essere applicato in modo generale ed astratto, quindi verso tutti gli alunni frequentanti e non solo a discapito degli alunni con disabilità.
Anffas Onlus, inoltre, sottolinea che l'art. 14 della l. 104/92 prevede che gli alunni con disabilità possano ripetere fino a tre volte la stessa classe, un assunto che rende quindi potenzialmente possibile che alcuni alunni possano maturare il 18° anno di età dovendo ancora completare il percorso di studi.
La nota amministrativa dell'Ufficio Scolastico Provinciale di Palermo sta così creando una grave disparità di trattamento, contrastando anche con quanto indicato nelle Linee Guida Ministeriali sull'integrazione scolastica delle persone con disabilità, emanate il 4 Agosto 2009, che prevedono comunque come normale una frequenza almeno fino al 21° anno di età.
Recentemente è giunta una prima e parziale risposta sulla questione da parte del dott. Leone, dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale di Palermo, che tuttavia Anffas Onlus non ritiene soddisfacente e chiarificatrice e chiede pertanto l'intervento degli organi superiori per ripristinare il rispetto delle normative vigenti in materia.
L'Associazione auspica quindi una rapida conclusione della spiacevole vicenda, nel rispetto dei diritti degli studenti con disabilità che con impegno e sacrificio hanno raggiunto il traguardo del passaggio all'istruzione superiore.
13 luglio 2011