"Per poter risolvere la crisi economica non si possono andare a raccogliere le briciole e pensare di non mettere mano sui grandi capitali, sulle grandi rendite, sull'evasione fiscale e sugli sprechi. In questo modo si distruggerà lo stato sociale e non si risolverà nulla".
Tratto da www.disablog.it - È dura la critica di parte di Giovanni Pagano, presidente della Fand (Federazione associazioni nazionali disabili) alla manovra proposta dal governo dopo la proposta di una contromanovra promossa dalla Federazione italiana per il superamento dell'handicap (Fish) nei giorni scorsi.
"Anche se è necessaria – ha affermato Pagano -, siamo molto critici nei confronti di questa manovra". A non convincere, però, non sono soltanto alcuni degli interventi previsti nel testo della manovra, quanto l'interno impianto.
"Sentiamo parlare ancora una volta di un tetto di reddito sulle indennità di accompagnamento, di una stretta ancora sulle pensioni che poi sono 246 euro al mese per un disabile su sedia a ruote. La soluzione è nell'evitare gli sprechi, tassare le grandi rendite e le grandi proprietà, il resto è solo aria fritta e il problema non si risolverà".
Pagano non nega un certo "avvilimento" e una "rassegnazione che porta all'esasperazione" di fronte all'ennesima battaglia per evitare tagli al sociale. Servono sacrifici, si sente dire spesso in questi giorni, ma come aggiunge il presidente della Fand, "quelli che possono fare una categoria come la nostra non risolvono i problemi".
Nonostante l'avvilimento, però, non mancano le iniziative di protesta che possano riaprire il dibattito.
"Stiamo organizzando un sit-in permanente a Palazzo Madama fin quando ci sarà la discussione in Senato, ma abbiamo in mente altre iniziative. Parteciperemo a tutte le iniziative con la Fish per non tartassare gente che appena sopravvive. Organizzeremo tutte le iniziative necessarie e abbiamo già allertato le sedi provinciali per una partecipazione massiccia a questi eventi".
Tra le iniziative annunciate da Pagano anche "qualche azione eclatante al ministero del Welfare perché siamo alla conclusione di questo ministero. Se questa manovra passa così com'è il ministero potrebbe anche non esistere più perché non ci sarà più un welfare in grado di difendere la parte più debole degli italiani".
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