E' partito il progetto di Anffas Onlus Udine per promuovere l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale nel settore vitivinicolo
L'Anffas Onlus Udine e l'Azienda Agricola Giorgio Colutta insieme per dimostrare che anche le persone con disabilità intellettiva e/o relazionale possono essere inserite con successo a livello lavorativo nel settore vitivinicolo. È questo l'obiettivo del progetto "Diversamente DOC" che, nato da un'idea di Francesca Ballali e patrocinato dall'ASS 4 Mediofriuli, è partito mercoledì 7 settembre con la vendemmia e avrà una durata di 8 mesi.
L'Azienda Agricola Giorgio Colutta metterà a disposizione un piccolo vigneto che servirà a produrre circa 15 ettolitri di vino Friulano imbottigliato in circa 1000 Magnum con il marchio "Diversamente DOC". Attraverso un'asta pubblica, prevista agli inizi di dicembre, ci sarà la prevendita di queste bottiglie (un ottimo regalo per Natale, dunque) e il ricavato sarà utilizzato per sostenere le attività promosse dall'Anffas Udine. Ma il progetto soprattutto servirà a coinvolgere le persone con disabilità intellettiva e/o relazionale: un gruppo di 6-7 persone con vissuti diversi (persone che lavorano ma non in agricoltura, persone che frequentano un C.S.R.E., persone che vivono una vita autonoma) seguirà infatti tutte le fasi produttive del vino, affiancato dallo staff dell'Azienda Agricola Giorgio Colutta e da alcuni volontari dell'Anffas Udine.
Si partirà dunque dalla vendemmia e dall'osservazione di alcune fasi di lavorazione del mosto e del vino, come il travaso e il filtraggio, per arrivare all' imbottigliamento. Non solo: le persone con disabilità coinvolte realizzeranno anche la grafica delle etichette e del packaging delle Magnum e provvederanno in seguito all'assemblaggio delle confezioni. Infine, lo step finale: le bottiglie saranno presentate ufficialmente presso lo stand dell'azienda agricola Giorgio Colutta all'edizione 2012 del Vinitaly, la più prestigiosa vetrina enologica internazionale.
A conclusione del progetto sarà possibile così dimostrare l'eventuale compatibilità di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale con il lavoro in agricoltura e la raccolta dati – che saranno diffusi a livello regionale e non solo - servirà anche, in collaborazione con l'assessorato all'agricoltura e al lavoro della Provincia di Udine, il Centro per l'impiego di Udine ed il S.I.L., allo studio di un possibile percorso per garantire in questo specifico settore il loro inserimento lavorativo.
"Il diritto al lavoro per le persone con disabilità – spiega Cristina Schiratti, presidente dell'Anffas Onlus Udine - è un argomento sempre critico, soprattutto in un momento economico come quello attuale, nonostante sia riconosciuto sia dalla Costituzione Italiana che dalla Convenzione ONU. La questione diventa ancora più spinosa quando investe persone con disabilità intellettiva e/o relazionale. Pur consapevole di queste difficoltà, l'Anffas Udine crede che ci sia nella nostra società, e quindi anche nella nostra regione, spazio per la ricerca di un lavoro idoneo in agricoltura. Si tratta infatti dell'unico settore produttivo dove si rispettano i tempi naturali dell'evolversi che sembrano adeguarsi più facilmente ai tempi, spesso diversi, delle persone con disabilità".
Una soluzione vincente per Cristina Schiratti è proprio quella di unire le forze, creando una rete integrata fra associazioni, aziende, enti del territorio . "L'Anffas Udine in particolare ha trovato in Giorgio Colutta, proprietario e conduttore dell'azienda omonima e della sua fattoria didattica, un interlocutore sensibile ed aperto. Ma ci auguriamo che questo progetto, nato da una felice condivisione di intenti con la proprietà della realtà vitivinicola di Manzano, rappresenti un esperimento pilota da ripetersi poi anche con altre realtà agricole del territorio, non quindi solo vitivinicole".
Anche Giorgio Colutta esprime soddisfazione per il progetto "Diversamente DOC". "Credo che sia un dovere morale dell'imprenditore – commenta il titolare dell'azienda agricola – promuovere l'etica nella produzione. Il progetto che avvieremo ha un respiro ampio: coinvolge persone senz'altro meno fortunate con l'obiettivo di dimostrare che il loro contributo nelle attività agricole non solo è consentito, ma può rivelarsi anche importante".
7 settembre 2011