Fonte www.il fattoquotidiano.it - Le persone con disabilità che frequentano i Centri diurni (Cdd) non hanno mai superato il lockdown e la situazione è ancora più critica in vista di eventuali nuove forme di quarantena. La chiusura delle strutture sarebbe molto grave in assenza di un’assistenza domiciliare che è mancata in moltissimi casi durante la fase più acuta della pandemia.
Ci sono situazioni in cui i Cdd non sono stati neanche riaperti dopo la loro chiusura di marzo stabilita dal governo con il decreto Cura Italia. Ad esempio c’è il caso di un Cdd trasformato in centro Covid, con la conseguenza che i genitori sono stati costretti a ritirare i loro figli per paura dei contagi. “Da giugno il governo ha dato indicazioni alle Regioni di riaprire i Cdd ma la frequentazione è ripresa con estrema difficoltà, a macchia di leopardo, e ovunque sono state ridotte sia le ore di presenza sia la qualità dei servizi. Siamo molto insoddisfatti” protestano le associazioni.
“La paura di una seconda quarantena è altissima, molti non sono in grado di affrontare altri mesi chiusi in casa con un figlio con gravi deficit cognitivi e comportamentali. Solo l’idea ci terrorizza” denunciano i genitori.
Ilfattoquotidiano.it ha raccolto alcune testimonianze.
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