Disattesa la norma che prevede il rapporto medio di due alunni per ogni insegnante di sostegno. Insorgono le famiglie e le associazioni
Fonte www.disabili.com e www.vita.it - Quest'anno sui banchi ci saranno 20mila studenti con disabilità in più ma la riforma scolastica non consente di aumentare gli organici di sostegno, contraddicendo la sentenza della Corte Costituzionale n. 80/2010, che prevede, all'occorrenza, la concessione di posti in deroga. Viene meno così il rapporto di due alunni per singolo insegnante fissato dalle norme.
CRITICITA' – La situazione appare allarmante in tutto il Paese. La Federazione Lavoratori della Conoscenza (flc) ha denunciato una situazione grave in Lombardia, dove l'organico dei docenti di sostegno è rimasto invariato, mentre il numero di studenti con disabilità è decisamente aumentato, portando il rapporto tra alunni e insegnanti bel oltre il 3:1. A Milano ci saranno in media 2,66 alunni disabili per ogni insegnante di sostegno. E anche Sondrio, la più virtuosa tra le provincie lombarde, risulta fuori legge. Insomma, i conti non tornano, e in Lombardia mancano all'appello più di 3.600 docenti di sostegno. La Lega per i diritti delle persone con disabilità (Ledha) ha perciò chiesto l'immediata convocazione del Gruppo di Lavoro Interistituzionale Regionale (Glir), organismo tecnico a supporto dell'inclusione scolastica.
Non molto diversa è la situazione del Veneto, dove il rapporto medio tra gli studenti disabili e i docenti si attesta oltre il 2,5:1. Anche in Campania mancano migliaia di insegnanti di sostegno, per cui l'associazione Tutti a scuola ha svolto un'azione di protesta a Montecitorio. Situazioni analoghe si registrano a Torino, dove sono stati nominati docenti di sostegno senza la specializzazione, a Pavia, dove le lezioni inizieranno senza gli insegnanti di sostegno perché non ancora nominati e a Genova, dove ne mancano all'appello almeno 500.
Le medesime denunce giungono dalla Toscana, dal Lazio, dalla Sicilia e da altre regioni. In Veneto, dopo l'intervento dell'onorevole Rubinato alla Camera, si è giunti all'assegnazione di circa 600 posti in deroga. E'presumibile che vi saranno interventi simili anche per le altre regioni ma desta perplessità il ricorso a tali soluzioni estemporanee.
IL PARERE DEL MINISTRO – Il ministro Gelmini ha assicurato che non vi sono stati tagli agli insegnanti di sostegno e che non è stato modificato il rapporto di un insegnante ogni due studenti. Non è però questo il parere del mondo della scuola che riscontra invece una contrazione significativa delle ore di sostengo. A ciò si aggiunge la preoccupazione delle famiglie e delle associazioni per le future certificazioni, dato che la connotazione di gravità è diventata un requisito indispensabile per ottenere il sostegno scolastico.
IL PROBLEMA DELLE SUPPLENZE – Uno studio condotto dalla Federazione italiana per il superamento dell'handicap, cui Anffas Onlus aderisce, inoltre, rileva che il 20% degli insegnanti di sostegno viene utilizzato per le supplenze. Il MIUR sostiene che l'insegnante di sostegno non può essere utilizzato per svolgere funzioni non finalizzate all'integrazione dell'alunno con disabilità. Nella realtà, però, in mancanza delle ore di compresenza che vi erano in passato, i dirigenti scolastici affidano spesso le supplenze brevi ai docenti di sostegno. Il tutto è infine aggravato dalle classi sempre più numerose, che invece dovrebbero non superare le venti unità in caso di presenza di allievi con disabilità.
E in Parlamento cosa si dice? " Il Governo affronti subito il problema degli alunni cion disabilità, a cui è negato il sostegno in classe e, con esso, il diritto costituzionale all'istruzione e all'uguaglianza". Lo chiede Luisa Bossa, deputata Pd, componente della commissione Affari sociali, che a Montecitorio, ha incontrato, con il segretario nazionale del Pd Bersani, le famiglie e i volontari dell'associazione "Tutti a scuola.
"Mancano all'appello – dice l'on. Bossa, che ha depositato sul tema un'interrogazione urgente al Ministro dell'Istruzione – circa 65mila insegnanti di sostegno in tutta Italia, 6800 solo in Campania, dove ci sono 21mila alunni con disabilità con appena 4mila insegnanti di sostegno . Ad oggi, agli alunni con disabilità non sono garantite quelle misure di integrazione e sostegno idonee a garantirgli la proficua frequenza degli istituti d'istruzione. La normativa prevede, tra l'altro, che in presenza di studenti con disabilità, specialmente gravi, la classe non può superare il numero di venti alunni. Va da sé che in una classe non bisognerebbe inserirne più di uno. La realtà è un'altra.
Quest'anno, le classi con oltre due alunni con disabilità, da tre in su, sono migliaia. E in alcuni casi si arriva anche a quattro. A loro sono destinati pochi insegnanti di sostegno. Le famiglie degli alunni con disabilità stanno vincendo migliaia di ricorsi al Tar: quello al sostegno scolastico è un diritto e nessuno lo può negare. Il Governo e il Ministro Gelmini si facciano carico di questa emergenza e presentino subito in Parlamento una proposta adeguata".
Tutte queste considerazioni comportano inevitabilmente una domanda: potrà esservi ancora un futuro per l'integrazione e l'inclusione scolastica?
Per maggiori informazioni
Leggi
la nostra news sul commento della FISH, Federazione Italiana per il Superamento
dell'Handicap cui Anffas Onlus aderisce, sulla carenza di insegnanti di sostegno
per l'anno scolastico 2011/2012
16 settembre 2011