Fonte www.personecondisabilita.it - “Nel corso degli ultimi quattro anni anche Anffas Nord Milano ha compiuto un importante cambio di passo nel mettere al centro delle proprie attività non più le famiglie e i genitori ma le persone con disabilità. Abbiamo un organo di auto-rappresentanza formato dalle persone con disabilità, con i suoi impegni e le sue attività: i due portavoce hanno il loro spazio all’interno del consiglio direttivo e successivamente riferiscono al gruppo”, racconta Monica Pozzi di Anffas Nord Milano, uno dei quattro soggetti capofila del progetto “Prossimità Possibile” che abbraccia l’area della Città Metropolitana di Milano con l’obiettivo di creare reti e sinergie tra i tanti soggetti attivi sul territorio.

Da alcuni anni le attività di Anffas Milano hanno come principale obiettivo quello di “dare voce alle persone con disabilità intellettiva, per farli diventare cittadini attivi, che partecipano alla vita del territorio oltre che a quella dell’associazione”, spiega Monica Pozzi. In questo filone si è inserita l’attività di L-INC (Laboratorio di inclusione sociale disabilità), un progetto attivo nei territori di nei territori dei comuni di Cinisello Balsamo, Bresso, Cormano e Cusano Milanino che ha coinvolto 60 persone con disabilità per renderle protagoniste del proprio percorso di vita.

“Grazie all’esperienza del progetto L-INC abbiamo potuto osservare come la consapevolezza delle persone con disabilità che fanno parte di Anffas Milano sia diventata molto più forte: abbiamo lavorato sui diritti, sui desideri e sulla possibilità di partecipazione -spiega Monica Pozzi-. Oltre a lavorare su sé stessi, hanno maturato anche una profonda consapevolezza di quello che possono fare per rendersi utili sul territorio in cui vivono. Questo, in passato, non sarebbe stato possibile”.

Un cammino che non si è interrotto con la fine del progetto e che nemmeno l’epidemia da Covid-19 è riuscita a fermare: dall’esperienza del progetto L-INC è nata infatti anche l’Agenzia per la vita indipendente che ha come obiettivo quello di supportare le persone nelle loro necessità per raggiungere il maggior grado di autonomia e indipendenza possibile. “Attualmente non è ancora partita, il primo atto sarà quello di riprendere in mano i 60 progetti di vita indipendente avviati con il progetto L-INC e fare una valutazione dei risultati: alcuni sono arrivati a termine, altri no -spiega Monica Pozzi-. Alcuni sono ancora in carico a noi o alle altre associazioni partner di progetto: non li abbiamo abbandonati e sicuramente almeno per loro il percorso proseguirà, in accordo con i Comuni”.

Per Monica Pozzi il progetto “Prossimità possibile” può portare una serie di vantaggi e momenti di crescita condivisa per tutte le realtà che aderiscono all’iniziativa: “Ci sono tante esperienze sul nostro territorio metropolitano: sarebbe bello e importante se ciascuno mettesse a disposizione le proprie competenze e le esperienze fatte in passato per evitare ad altri di dover ricominciare, ogni volta, da capo con una nuova progettualità. Capita spesso che il progetto inizia e poi finisce: mentre invece il progetto dovrebbe generare cose -riflette-. Occorre quindi porsi in un’ottica di attenzione e di ascolto, trovare le occasioni per collaborare e fare in modo che ciascuno possa mettere a disposizione degli altri la fatica fatta e i risultati ottenuti. E da qui ripartire per andare avanti di un altro passo”.