Fonte www.personecondisabilita.it - Integrare le Linee guida regionali emanate nel 2017 relative al trasporto scolastico degli studenti con disabilità, garantendo il loro diritto all’inclusione scolastica e specificando che alle famiglie devono essere rimborsate integralmente le spese sostenute per il trasporto. È la richiesta contenuta in una lettera che LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità ha inviato nei giorni scorsi agli assessori regionali alla Formazione e al lavoro (Melania De Nichelo Rizzoli) e alla Famiglia, solidarietà sociale, disabilità e pari opportunità (Alessandra Locatelli) chiedendo a Regione Lombardia di uniformarsi a quanto stabilito dal Tribunale di Milano con un’ordinanza del 3 giugno 2021.
La vicenda riguardava la famiglia di una ragazza con disabilità residente nel Comune di Milano, che nel corso di alcuni anni scolastici ha dovuto sostenere in proprio le spese relative al trasporto scolastico della figlia. Il giudice non solo ha sanzionato il Comune di Milano, ma ha accertato anche la responsabilità in solido di Regione Lombardia sotto il profilo dell’inidoneità dei criteri delle Linee guida regionali laddove le stesse siano concretamente insufficienti ad assicurare un’effettiva erogazione del servizio e/o laddove le stesse non siano in grado di assicurare un completo ristoro alle famiglie che preferiscono organizzarsi in proprio il servizio.
In vista dell’inizio del nuovo anno scolastico, LEDHA chiede ai competenti assessori regionali una revisione di quelle linee guida per fugare ogni dubbio e fare in modo che le famiglie degli alunni e degli studenti con disabilità siano tutelate. Dal momento che Regione Lombardia è competente per la parte finanziaria e per la formulazione dei criteri di svolgimento del servizio di trasporto, a fronte di quanto espresso dal Tribunale di Milano LEDHA ritiene che sia indispensabile integrare le Linee guida regionali indicando con precisione che agli alunni e studenti con disabilità debba essere garantito il trasporto gratuito, privilegiando l'organizzazione diretta del servizio da parte dei Comuni oppure prevedendo l'integrale rifusione delle spese, nel caso siano invece le famiglie a organizzarsi in modo autonomo.