Fonte comunicato stampa FISH* - Prodotte in bozza alla fine di dicembre dalla Commissione Nazionale per il Sistema integrato di educazione e di istruzione del Ministero dell’Istruzione, le Linee Pedagogiche per il sistema integrato “zerosei” hanno previsto di interpellare alcune organizzazioni, prima di arrivare alla stesura finale e all’adozione formale. Su tale materia è stata audita anche la FISH per la quale il presidente Vincenzo Falabella è intervenuto oggi, 13 gennaio, sottolineando innanzitutto «che a giudicare dall’esperienza delle tante famiglie afferenti alla nostra Federazione, che hanno nel proprio nucleo bambini e bambine con diverse forme di bisogni educativi speciali, possiamo certamente dire che esse ancora oggi non trovano condizioni sufficienti a realizzare per i loro figli e figlie un’inclusione scolastica di qualità».
Nello specifico, quindi, delle Linee Pedagogiche oggetto dell’audizione, Falabella ha dichiarato che «è evidente come vi siano gravi carenze, a partire dalla totale assenza di accenni agli alunni e alle alunne con disabilità, per i quali gli aspetti educativi e giuridici relativi alla fase da zero a 6 anni, sono certamente fondamentali per arrivare ad un’effettiva inclusione scolastica e a un pieno sviluppo di tutta la vita. Un tema, questo, sul quale insistiamo con forza».
Per quanto poi riguarda l’assegnazione degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione, ricordando che le scuole dell’infanzia sono nella maggioranza dei casi paritarie, il Presidente della FISH ha ribadito la necessità, da parte del Ministero, «di emanare urgentemente il Decreto previsto dall’articolo 3 del Decreto Legislativo 66/17 sull’inclusione, concernente appunto i profili dell’assistente all’autonomia e comunicazione, definendone ruoli e relazioni con le altre qualifiche operanti nella realtà scolastica. Tuttora, infatti, i Comuni si rifiutano di assegnare ore di assistenza per l’autonomia e la comunicazione alle scuole paritarie, anche a seguito di una decisione quanto meno discutibile assunta dal TAR del Lazio (Sentenza 2925/20) e aspramente criticata dalle Associazioni aderenti alla nostra Federazione, che sta determinando una vera e propria discriminazione ai danni degli alunni e delle alunne con disabilità fino a 6 anni di età. Serve dunque un immediato intervento normativo, per far cessare tale discriminazione, senza dimenticare, poi, che lo stesso si verifica purtroppo anche per i docenti di sostegno il cui costo, non venendo essi assegnati alle scuole paritarie dallo Stato, ricade sulle famiglie».
È questo, per altro, solo uno dei versanti su cui prosegue costantemente l’azione della FISH nei confronti delle Istituzioni per promuovere l’inclusione scolastica. Basti pensare alla Proposta di Legge sulla continuità didattica dei docenti di sostegno, contenente ulteriori norme per migliorare la qualità dell’inclusione, presentata presso il Ministero dell’Istruzione appena prima di Natale.
Ma anche all’azione di monitoraggio svolta nei mesi scorsi tramite un pubblico sondaggio di verifica sulla regolare convocazione dei GLO (Gruppi di Lavoro Operativi per l’Inclusione) e sulla redazione dei PEI (Piani Educativi Individualizzati) entro il 31 ottobre, con il coinvolgimento attivo delle famiglie di alunni e alunne con disabilità. Un sondaggio di cui in questi giorni la FISH ha diffuso i risultati.
Proprio alla redazione dei Piani Educativi Individualizzati il presidente Falabella ha dedicato la conclusione del proprio intervento al Ministero, sottolineando che «fino a quando vi sarà un alunno o un’alunna senza il PEI, o con un PEI redatto solo quale adempimento formale, il sistema scuola avrà fallito, non garantendo affatto quelle pari opportunità sancite innanzitutto dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità».
*Cui Anffas aderisce