Fonte www.superando.it - Contrastare l’isolamento sociale delle persone con disabilità, favorire la collaborazione fra enti senza scopo di lucro, ampliare la conoscenza del mondo del volontariato e sostenere l’agricoltura biologica: sono importanti i risultati che si propone il progetto denominato Alti e altri orti sociali, ovvero “alti” perché pensati per chi si muove in carrozzina e per persone con disabilità visiva e “altri” perché l’ATER di Gorizia ha già reso attivi alcuni spazi dedicati all’agricoltura urbana.
L’iniziativa è stata realizzata dall’Anffas Udine, in collaborazione con la FISH Friuli Venezia Giulia (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), le Associazioni goriziane AATC (Associazione Amici dei Traumatizzati Cranici), Diritto di Parola, Ge.Co. (Genitori Consapevoli – Associazione Famiglie di Disabili), GRASS (Gorizia Riscopre l’Agricoltura Sociale e Solidale), l’ANFAMIV di Udine (Associazione Nazionale delle Famiglie delle Persone con Minorazioni Visive) e le sedi locali di ANFFAS, APICI (Associazione per gli Invalidi Civili e Cittadini Anziani) e UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare). Il tutto con l’appoggio della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune e dell’ATER di Gorizia, nonché della Fondazione Carigo, prevedendo la creazione dei primi orti collettivi sociali per persone con disabilità in un’area specifica (Via Merici).
Alti e altri orti sociali è stato presentato il 1° giugno scorso durante un incontro, che ha visto Riccardo Riccardi, vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia, ribadire il valore del sistema del volontariato in Friuli Venezia Giulia, «ciò che è stato sottolineato anche da Papa Francesco – ha ricordato – in un incontro con una delegazione della nostra Regione, che ha visto il Pontefice sottolineare il rapporto fra volontari e popolazione residente, che colloca il Friuli Venezia Giulia ai vertici nazionali».
Le Istituzioni e gli Enti sono stati poi rappresentati dal sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, dal presidente della Fondazione Carigo Alberto Bergamin e dal presidente dell’ATER Gorizia Fabio Russiani.
Per le Associazioni, invece, hanno partecipato il presidente della FISH Friuli Venezia Giulia Giampiero Licinio, che in un appassionato intervento ha ribadito come «la Federazione creda molto a questo progetto che inizialmente ha portato avanti da sola, coinvolgendo poi ben tredici Enti del Terzo Settore, all’insegna di un’importante rete che crede nel valore sociale, e non solo, degli orti accessibili a tutti».
Dal canto suo, Cristina Schiratti, presidente dell’ANFFAS di Udine, ha a propria volta sottolineato l’importanza del progetto, auspicando di poterlo esportare anche in altre realtà del territorio friulano.
Erano presenti infine anche Edda Calligaris, presidente dell’ANFAMIV di Udine, Roberta Zonta, presidente dell’ANFFAS di Gorizia, Marisa Mangia, presidente dell’APICI di Gorizia, Paolo Fogar, presidente dell’AATC, Gabriele Grudina, presidente di Ge.Co., Alessandra Ferletti, presidente della UILDM di Gorizia, Renza Bumbaca, vicepresidente di Diritto di Parola (Associazione presieduta da Fabio Sesti) e Ferdinando Russo, presidente di GRASS.