Allarme delle associazioni per la previsione di cento milioni in meno destinati ai servizi.
Fonte Ledha - Mercoledì 21 dicembre 2011 il Consiglio Regionale della Lombardia discuterà e voterà il bilancio regionale per il 2012. Ad oggi risulta che per quanto riguarda la voce di bilancio del capitolo degli interventi sulle politiche sociali siano stati previsti 40 milioni di euro, 30 milioni in meno rispetto all'anno in corso. Se a questi tagli aggiungiamo i circa 85 milioni di euro di minori trasferimenti dallo Stato ai Comuni lombardi, tagli frutto delle finanziarie del precedente governo, raggiungiamo gli oltre 100 milioni di euro di risorse in meno che i Comuni avranno per il finanziamento dei servizi sociali essenziali.
Nel giugno scorso la Regione Lombardia, anche a seguito della grande manifestazione dei cittadini lombardi con disabilità, delle loro famiglie, delle Associazioni e delle organizzazioni del Forum del terzo settore, compì un grande sforzo per riuscire a garantire lo stesso livello di stanziamenti per le politiche sociali equivalenti a quelli dell'anno precedente. LEDHA è consapevole della difficilissima situazione finanziaria che il Paese, e di conseguenza i livelli Istituzionali territoriali, sta attraversando ed anche la manovra in discussione in queste ore in Parlamento prevede ulteriori pesanti sacrifici, ma riteniamo che un Paese civile si riconosca anche dalla sua capacità di garantire, anche in situazione di criticità economica, il rispetto dei diritti dei propri cittadini, in particolare di quelli a rischio di emarginazione, ad avere garantiti livelli essenziali di assistenza in modo da poter vedere riconosciuto un dignitoso progetto di vita.
Per questo LEDHA sta cercando da un paio di mesi un confronto con l'Assessorato alla Famiglia e Solidarietà Sociale e con la Commissione terza della Regione Lombardia non solo per chiedere un ulteriore sforzo per garantire lo stesso livello di stanziamenti dello scorso anno, ma per cominciare a ragionare sulle priorità dei servizi da garantire e su una riforma improrogabile del welfare lombardo che partendo dai contenuti del Piano d'azione sulla disabilità possa ridefinire la filiera dei servizi valutandone l'efficacia in termini di inclusione sociale, la congruità economica in funzione della qualità della vita delle persone che afferiscono a quel determinato servizio.
Riteniamo arrivato il momento di un reale confronto a 360 gradi su questioni dirimenti: la definizione di Livelli essenziali socio assistenziali che debbano garantire l'effettiva esigibilità del diritto ad una vita dignitosa; la presa in carico dell'ente pubblico non suddivisa per bisogni ma riunificata da progetto di vita personalizzato (art. 14 della L.328/2000) in modo da poter monitorizzare non solo la spesa sostenuta per ogni cittadino con disabilità ma anche l'efficacia delle politiche sociali attivate; l'attivazione finalmente di un piano per la Vita Indipendente che declini questo diritto umano fondamentale ai vari livelli di disabilità siano essi motori, intellettivi e cognitivi, sensoriali.
Solamente partendo da questa visione strategica e usandola come paradigma su cui sviluppare tutte le politiche sociali sulla disabilità si potrà anche affrontare una razionalizzazione della spesa migliorando la qualità della vita delle persone con disabilità lombarde.
Se il Consiglio Regionale della Lombardia approverà il bilancio 2012 con i tagli fin qui previsti, LEDHA non potrà che indire uno stato di mobilitazione permanente definendo diverse forme di iniziative sia di carattere politico che legale per arrivare ad un confronto sia a livello Regionale che locale (Comuni e Provincie) che possa raggiungere l'obiettivo di salvaguardare i servizi socio assistenziali essenziali e difendere la dignità della vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
16 dicembre 2011