Fonte www.corrieredellacalabria.it - «In questi giorni è stata pubblicata la Relazione della Corte dei Conti sull’attuazione delle misure previste dalla legge n. 112/2016 (sul Durante, Dopo di Noi). La Relazione evidenzia un’applicazione della legge ancora molto limitata ed estremamente eterogenea a livello territoriale, mostrando, ancora una volta, le difficoltà delle Regioni del Mezzogiorno». Così, in una nota, Nunzia Coppedè di Fish Calabria e Maria Alesina di Anffas Calabria.
Coppedè e Alesina analizzano i fatti nel dettaglio: «Dei circa 466 milioni di euro stanziati tra il 2016 e il 2022 poco più della metà, 240, sono stati effettivamente trasferiti alle Regioni e di questi non tutti sono stati utilizzati. Solamente sei Regioni risultano aver ricevuto tutte le somme complessivamente assegnate. In Calabria sono stati erogati fondi relativi agli anni 2016 di 3.060.000 euro, 2017 di 1.302.200 euro, somme che risultano non rendicontate, un dato allarmante, ma prevedibile vista la scarsa o nulla progettazione a livello territoriale».
Sono, queste, «criticità» che «non mettono in dubbio la portata innovativa della legge 112 che, ove correttamente applicata, permette mirati e personalizzati interventi a supporto di un progetto individuale di vita per ciascuna persona con disabilità in vista del suo progressivo distacco dalla famiglia di origine e l’acquisizione di una propria identità da persona adulta. Molto spesso il “Dopo di Noi” lo si sta costruendo privatamente con le realtà del Terzo Settore e con le risorse delle persone con disabilità. Esperienze che sfuggono alla Corte dei Conti, ma reali. Non è accettabile che i cittadini calabresi con disabilità siano penalizzati per le inadempienze di chi non fa il proprio dovere. I soldi ci sono, ma non li spendiamo. Assurdo».
Anffas Calabria e Fish Calabria chiedono un confronto urgente con la regione Calabria per cercare di recuperare quanto legittimamente spetta alle persone con disabilità.