«Secondo le stime di importanti enti di ricerca e delle associazioni di categoria, sono necessari rilevanti risorse economiche aggiuntive per iniziare a tradurre in pratica la riforma della non autosufficienza approvata a marzo n.33/2023, nonché la riforma inerente alle persone con disabilità, di cui alla legge 227/2021, passando dalle parole ai fatti»: è a partire da tale assunto che Anffas, di concerto con altre associazioni quali ANASTE, ACOP, UNEBA, UNINDUSTRIA, URIPA, DIACONIA VALDESE, ANSDIPP, ARIS, Associazione Italiana Riabilitazione Sanitaria, CONFAPI, AIOP - Confindustria, AIAS, AGCI, AGESPI, AGIDAE - associazioni che raccolgono Organizzazioni di Settore ed Enti del Privato Sociale e del Terzo Setore, rappresentanti la quasi totalità degli enti gestori dei servizi socio-sanitari territoriali italiani, e che rappresentano e tutelano gli interessi dei destinatari di tali servizi e gli operatori che se ne prendono cura e carico - ha siglato una lettera appello con l’obiettivo di portare l’attenzione sulla necessità di garantire la continuità e sostenibilità dei servizi, la qualità degli stessi e la possibilità di poter remunerare in modo più adeguato gli operatori del settore.
La lettera congiunta è stata inviata, in data 28 settembre u.s., all'attenzione del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Elvira Calderone, al Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, al Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, al Ministro della Salute, Orazio Schillaci, al Ministro per gli Affari europei, per le politiche di coesione e per il PNRR, Raffaele Fitto, al Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli e al Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, nonché per conoscenza al Sottosegretario di Stato presso la Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, al Sottosegretario di Stato, presso il Ministero della salute, Marcello Gemmato, ai Componenti della V Commissione (bilancio, tesoro e programmazione) della Camera dei Deputati, ai Componenti della X Commissione permanente (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) del Senato della Repubblica, ai Componenti della XII Commissione (affari sociali) della Camera dei Deputati, ai Gruppi parlamentari e ai Presidenti delle Regioni.
Obiettivo di tale iniziativa è, tra le varie proposte, spingere ad utilizzare la Legge di Bilancio per avviare un Piano di Legislatura che attui progressivamente la riforma, andando a definire le risorse economiche necessarie, già dal 2024, per sostenete i principali ambiti del settore socio-sanitario, e cioè assistenza domiciliare, servizi abilitativi/riabilitativi, servizi semi-residenziali e residenziali nonché trasferimenti monetari.
Si legge infatti nella lettera congiunta: «La nostra proposta, che coinvolge 10 milioni di persone - gli anziani non autosufficienti, le persone con disabilità, i loro caregiver familiari, gli enti e gli operatori che li assistono professionalmente -, richiede un finanziamento, sostenibile per le casse dello Stato, di almeno 1 miliardo e 300 milioni di euro nel 2024, tra costi per la sanità e interventi per il sociale. Queste risorse sono indispensabili per dare continuità all’assistenza, assicurare certezza ai diritti di cura derivanti dai LEA, concorrere nel garantire più elevati standard di qualità dei servizi stessi.»
Per consultare la lettera e le proposte presentate è possibile cliccare qui