Sicuramente sì per le famiglie con persone con disabilità
Monta in questi giorni la protesta del movimento delle persone con disabilità rispetto alla mancata previsione di aliquote più basse per il pagamento della nuova IMU (Imposta Municipale Unica). Infatti, la nuova imposta, che è stata introdotta con Dlgs n. 23/2011 per sostituire l'ICI e l'Irpef per immobili non locati, non prevede alcuna agevolazione specifica per le abitaizoni in cui risiedono persone con disabilità e anziani non autosufficienti.
Tra l'altro, tale misura non entrerà più in vigore a partire dal 2014 (come originariamente previsto all'interno del processo di attuazione del federalismo fiscale), ma sarà adottata, seppur a livello sperimentale (per il triennio 2012-2014) sin da quest'anno, così come deciso dal Decreto Salva Italia (D.L. n. 201/2011 convertito con Legge n. 214/2011). Pertanto, grande è la preoccupazione delle famiglie delle persone con disabilità che vedranno a breve concretizzarsi un danno economico di un certo livello. Proprio per tale timore, nel corso degli ultimi mesi, si era cercato di sensibilizzare l'opinione pubblica sul fatto che una famiglia con all'interno una persona con disabilità, specie se intellettiva e/o relazionale, molto spesso investe tutto, anche oltre le proprie possibilità, per l'acquisto di una casa di abitazione onde poter assicurare al proprio componente un futuro più garantito e che l'Imu così introdotta avrebbe frenato molte famiglie nel creare tali garanzie.
Il 13 marzo scorso vi era stata anche la presentazione e l'approvazione nell'Aula della Camera di un ordine del giorno che impegnasse il Governo a modificare le aliquote IMU, prevedendo delle esenzioni o delle decurtazioni per le famiglie che si trovano in tale situazione. Si era tentato infatti di inserire all'interno della legge di conversione del decreto sulle semplificazioni (D.L. n. 5/2012) un emendamento che riconoscesse le ricordate particolari condizioni. Ma tali richieste sono rimaste inascoltate e d'ora in poi sarà ancor più difficile assicurare la copertura dei costi di acquisto e susseguente gestione di un'abitazione, creando un forte freno a coloro che invece vorrebbero assicurare un "tetto" ai propri familiari.
L'unica agevolazione al momento prevista è quella per le famiglie al cui interno vi sono figli con età inferiore ai 26 anni, potendosi detrarre 50 euro per ciascuno di essi, in aggiunta alla detrazione di 200 euro prevista per qualsiasi abitazione principale.
Per quanto concerne gli anziani non autosufficienti e le persone con disabilità ricoverate in strutture residenziali, la loro prima casa potrà essere considerata dai Comuni ugualmente come quella di abitazione con abbattimento percentuale della aliquota IMU (l'abitazione in questione, però, non deve essere locata e quindi non dare un profitto).
Anffas continuerà a monitorare e a dare aggiornamenti sul tema.
17 aprile 2012