Il segnale di allarme è acceso e suona forte. Siamo in una situazione di estremo rischio e non solo per la tenuta gestionale ma per tutta una serie di evenienze per cui la spinta del sistema è in direzione opposta, come sono crescenti le necessarie competenze per fare gestioni. Non è sufficiente essere genitore, familiare amico: oggi le incombenze e le responsabilità sono tali e tante e per cui se è necessario fare delle gestioni è necessario farlo acquisendo competenze, alcune di livello estremamente alto”: con queste parole ha dato il via alla due giorni di evento svoltesi il 26 e 27 febbraio a Roma (che seguono il primo appuntamento del 27 e 28 maggio 2024), dedicate alle “Gestioni Anffas”, Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas, sottolineando anche come “L'interesse di Anffas è quello di avere uno standard che prevenga i rischi perché ciò che succede in Anffas è patrimonio collettivo, sia in senso negativo che positivo. L'obiettivo è comune: portare Anffas al massimo della qualità, trovando soluzioni a questioni complesse, senza lasciare nessuno indietro, perché in Anffas nessuno viene lasciato da solo”.

Da tali parole si può quindi capire la portata dell’evento che ha visto oltre 100 partecipanti, a dimostrazione dell’interesse e dell’importanza dei temi affrontati che hanno tracciato una strada comune per tutta Anffas nel segno di un piano strategico e di una rete che non cessa di operare per un cambiamento necessario ma sempre rispettoso dei principi associativi, così come sottolineato anche attraverso i contenuti del Manifesto di Perugia dal presidente nazionale, da Emilio Rota, vice presidente nazionale, e Maria Villa Allegri, componente della Cabina di Regia e dell’Unità Tecnica di Supporto di Anffas Nazionale.

In tale ottica sono stati molteplici gli argomenti trattati attraverso sessioni di diverso taglio e sfaccettature: si è infatti discusso di analisi gestionale e bilanci degli enti aderenti alla Rete Anffas, di applicazione del CCNL, di fonti di finanziamento, di stile gestionale dei servizi, compartecipazione al costo e ISEE, raccolta fondi, ruolo delle professioni sanitarie, sociosanitarie e sociali nei servizi Anffas, ruolo dei volontari, decreto concorrenza ed il sistema di affidamento dei servizi.

Non poteva poi mancare un focus sulla transizione inclusiva dei servizi con la Ricerca/Azione di Anffas Nazionale, e sul CQA Anffas con i primi esiti della sperimentazione e la valutazione dei valori Anffas nella gestione dei servizi.

Tante le riflessioni e gli spunti arrivati dalle tavole rotonde e dalle diverse testimonianze ed esperienze gestionali il cui confronto è essenziale per capire come affrontare le sfide e valorizzare le buone pratiche e che hanno portato alla definizione di punti fissi per un investimento e un impegno futuro con un unico comune denominatore: quello di esserci tutti e per tutti e affrontare insieme delle sfide che riguardano Anffas nel suo insieme, come la sostenibilità economica, una adeguata partecipazione al percorso di amministrazione condivisa e il superamento della standardizzazione delle risposte alle persone attraverso fattori come formazione, coinvolgimento, potenziamento.

Condivisione, compartecipazione, unione, ma anche e soprattutto impegno, forza, costanza, volontà: sono queste le parole che racchiudono le due giornate che hanno consentito di raccogliere idee, riflessioni e soluzioni concrete per affrontare le difficoltà che possono costantemente presentarsi ad un Ente del Terzo Settore. Due giorni che tracciato direzioni chiare per migliorare l'operato dell'intera Rete, rafforzarne la sostenibilità delle attività e rendere sempre più inclusivo e solido il sistema di supporto per le persone con disabilità con l’obiettivo di “Operare in modo sussidiario e solidale al fine di arrivare insieme al traguardo di garantire l'esigibilità e la migliore qualità di vita per le persone con disabilità e le loro famiglie” così come ha concluso il presidente Speziale.

Tutti gli atti dell’incontro sono disponibili sul sito di Anffas cliccando qui