Pubblicata anche l'introduzione del testo all'esame delle scuole
Il 31 maggio scorso il Miur ha diramato le bozza delle "Indicazioni nazionali per il curriculo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione" che, nel mese di giugno, è stata sottoposta alle Istituzioni Scolastiche perché, attraverso un formulario prefissato dal Miur, manifestassero alcune considerazioni, valutazioni e giudizi.
Con tali indicazioni "Si intendono fissare gli obiettivi generali, gli obiettivi specifici di apprendimento ed i relativi traguardi di competenze per ciascuna disciplina..", salvo, poi, ogni scuola elaborare in base a queste il proprio "curriculo". Non vi sono indicazioni specifiche per l'apprendimento ed i traguardi degli alunni con disabilità, ma solo l'indicazione di un diverso modo di approcciare l'insegnamento, che da trasmissione standardizzata di conoscenze (calibrate e pensate per percorsi formativi di media ed astratta generalità) deve divenire occasione per sviluppar autonomie dei singoli alunni, che devono riuscire a sviluppare certi percorsi di vita pur partendo da imprescindibili "saperi di base".
L'attenzione a far acquisire un metodo ed a far in modo che ciascun alunno, utilizzando le proprie propensioni, i suoi diversi vissuti e le sue specificità possa riuscire a muoversi con sempre maggior grado di autonomia all'interno della società.
Sul punto, vi è solo un passaggio specifico per la disabilità, laddove, a pag. 15, si legge: "Le famiglie dei bambini con disabilità troveranno un adeguato supporto capace di promuovere le risorse dei loro figli, attraverso il riconoscimento sereno delle differenze e la costruzione di ambienti educativi ed accoglienti e inclusivi, in modo che ciascun bambino possa trovare attenzioni specifiche ai propri bisogni e condividere con gli altri il proprio percorso di formazione".
La scuola, tra l'altro, non si caratterizzerà più per la sua autoreferenzialità, perché neppure più unico punto di crescita dell'alunno, che riceve stimoli da più direzioni: famiglia, associazioni, internet.
Pertanto, la stessa scuola deve rivedere il proprio ruolo anche rapportandosi rispetto alle realtà sociali che si stanno sviluppando con dinamiche diverse rispetto al passato.
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28 agosto 2012