Novità dal Ministero della Salute
Nel dossier sul Copayment in Sanità pubblicato dall'AGENAS nell'aprile 2012 si individuano due possibili strade per mantenere stabile il sistema sanitario:
a) aumentare le risorse;
b) diminuire il fabbisogno.
Il Governo ritiene che la prima strada sia quella percorribile, anche se non ricorrendo ad un ulteriore aumento dei ticket sanitari, bensì introducendo il sistema della franchigia. Infatti, negli ultimi mesi lo stesso Ministro Balduzzi ha sostenuto che, piuttosto che ai ticket, occorrerebbe pensare ad introdurre un sistema secondo il quale si dovrebbe individuare un limite di costo annuale delle prestazioni sanitarie per ciascuna persona (per esempio il 3 x 100 del proprio reddito annuale), solo superato il quale le prestazioni sanitarie sarebbero gratuite.
Il beneficio, a detta del Ministro della Salute, sarebbe più equo, perché eviterebbe esenzioni tout court, ma ricollegherebbe l'accesso gratuito alle prestazioni sanitarie alle soglie corrispondenti al livello di reddito di ciascuno.
Nell'articolo del Sole 24 ore (qui disponibile) si mette però in evidenza che tale sistema indurrebbe i cittadini ad abusare delle prestazioni sanitarie, perché, una volta superata la franchigia, queste spetterebbero gratis. Pertanto in tale articolo si propende per l'altra soluzione: la diminuzione del fabbisogno. Tale diminuzione dovrebbe verificarsi non certo riducendo il novero dei Lea sanitari, ma rendendo appropriate le prestazioni a favore del singolo attraverso l'individuazione di efficaci protocolli diagnostici e terapeutici, evitando esami a caso e sovrapposizioni terapeutiche.
Sicuramente tale seconda via è la più difficoltosa da perseguire perché richiede una maggiore attenzione scientifica, responsabilizzazione degli operatori sanitari e continuo aggiornamento degli stessi ed è quindi molto più difficile da attuare, anche se di gran lunga più efficace e più efficiente di rimedi a stretto giro.
28 agosto 2012