Si torna alla vecchia formulazione e pagano anche gli enti non profit
Come non detto! L'emendamento che esonerava dal pagamento dell'Imu gli enti non profit, approvato all'unanimità in Commissione Bilancio, è stato cancellato in seguito ad una richiesta dello stesso Monti.
Il testo torna quello di prima e l'Imu dovrà essere versata da tutti gli enti non profit che svolgono una qualche attività commerciale, anche parziale (come per esempio le mense dei poveri, le rimesse delle ambulanze, i centri di recupero per tossicodipendenti, le case accoglienza per ragazze madri) e/o richiedono un contributo agli utenti, così come era stato stabilito nel primo regolamento.
È stata una telefonata del premier da Kabul, mentre era in
visita ai nostri militari lo scorso lunedì, ad aver stoppato l'emendamento
presentato dall'onorevole Gabriele Toccafondi (PdL), che estendeva le esenzioni
Imu anche agli enti senza fini di lucro, che quindi reinvestono gli utili.
Lo stop, dicono i rumors parlamentari, sembra essere dovuto ai soliti timori
sulle mancate approvazioni che vengono dall'Europa, e quindi si rischierebbe di
essere sanzionati per aver agevolato gli enti no profit a scapito delle realtà
profit.
Il governo ha quindi presentato in fretta e furia un proprio
emendamento che cancella il precedente (che era stato approvato all'unanimità),
così votato da tutte le forze politiche tranne Pdl, Lega e Radicali.
Inutile parlare della delusione del proponente Toccafondi ("è stato un
colpo di mano degno di una monarchia", commenta), il quale tuttavia apre uno
spiraglio sul futuro, sulla base di una promessa del governo: la modifica nella
legge serve ad accontentare l'Europa, ma nel regolamento e nelle ulteriori
circolari che specificheranno i termini dell'imposta si terrà conto delle
necessità delle organizzazioni senza fine di lucro.
8 novembre 2012
Per approfondire
Imu: il Parlamento modifica la proposta del Governo