Presentato al Tribunale di Milano da sedici famiglie
Fonte www.ledha.it -
Sedici famiglie residenti a Milano e Provincia hanno presentato, insieme alla
LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità) – componente lombarda
della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) - un ricorso
collettivo contro il Ministero dell'Istruzione, per chiedere che ai loro figli
sia garantito «un adeguato monte ore di sostegno scolastico».
Si tratta di
bambini e i ragazzi con disabilità che, nel corso del presente anno scolastico
2012-2013, si sono visti assegnare un numero di ore di sostegno insufficiente
rispetto ai loro bisogni.
«L'inclusione scolastica – commenta il
presidente della LEDHA Fulvio Santagostini – che è stata una delle più grandi
conquiste delle persone con disabilità in Italia, oggi è a rischio. Si è ridotta
infatti a un mero scambio di ore, senza tenere conto dei bisogni e dei diritti
dei bambini con disabilità. E questa è una situazione inaccettabile, che va di
pari passo con le gravi difficoltà in cui si trova la scuola italiana nel suo
complesso».
Nello specifico, la vicenda coinvolge diciotto bambini e
ragazzi, tra cui Marco (nome di fantasia, come quelli che seguiranno), che ha 16
anni e frequenta la seconda superiore. Nell'anno scolastico 2011-2012 aveva
usufruito di dodici ore settimanali di sostegno, ma i suoi docenti avevano
chiesto che per quest'anno il monte ore venisse portato a diciotto. Ebbene,
malgrado ciò, Marco può usufruire ora di sole sei ore di assistenza,
«assolutamente insufficienti ai fini di un proficuo intervento
didattico-educativo», come sottolinea un suo docente.
Sara ha 12 anni e
frequenta la prima media in un Istituto di Milano. Per lei i docenti hanno
chiesto diciotto ore di sostegno settimanali, ma ne sono state erogate solo
dodici. «Insufficienti e non corrispondenti alle necessità dell'alunna», si
legge nel testo del ricorso.
Samuele, infine, frequenta la quinta elementare
ed è stato riconosciuto «minore in stato di handicap grave»: invece delle
ventiquattr'ore richieste, ne ha ottenute solo dieci.
«Una situazione del
genere – si legge ancora nel testo del ricorso, presentato dall'avvocato Livio
Neri - si configura come una discriminazione diretta nei confronti dei ragazzi
con disabilità che sono privati di quegli strumenti minimi di aiuto che
potrebbero consentir loro di ripristinare, nella misura possibile, una
condizione di parità».
Per porre rimedio a questa situazione, dunque, le
famiglie ricorrenti e la LEDHA hanno chiesto al Tribunale di Milano di
«accertare e dichiarare il carattere discriminatorio del comportamento tenuto
dal Ministero dell'Istruzione, consistente nell'aver previsto una dotazione di
organico di insegnanti ampiamente inferiore a quella necessaria a soddisfare il
relativo bisogno». Inoltre, si è chiesto ai Giudici di assegnare a ciascun
alunno un adeguato monte ore di insegnamento di sostegno specialistico
individuale.
Il Ministero – vale la pena per altro ricordare – è stato già
condannato all'esito di giudizi analoghi a quello sopra descritto.
«Negli
ultimi tre anni – sottolinea infatti Livio Neri – l'Amministrazione Scolastica è
stata condannata ben sette volte per condotta discriminatoria nei confronti di
alunni con disabilità. Inoltre, in questo caso, ed è la prima volta, gli alunni
interessati hanno chiesto al Tribunale di essere anche risarciti per la
discriminazione subita».
«Il protrarsi di questa inaccettabile situazione di
negazione e violazione dei diritti fondamentali degli alunni con disabilità –
conclude l'avvocato Gaetano De Luca del Servizio Legale LEDHA, esperto in
diritto antidiscriminatorio – porterà prima o poi a contestare responsabilità
penali ed erariali a coloro che debbono assicurare l'assegnazione di figure di
sostegno adeguate, per evitare la discriminazione di minori in condizione di
particolare fragilità.
10 dicembre 2012