Fonte www.rassegna.it - "L'austerità è una condanna a morte per i più poveri". Non l'ha detto un parroco o un sindacalista. A parlare è Joseph Stiglitz, Nobel per l'economia ed ex vicepresidente della Banca Mondiale. Non certo l'unico studioso che la pensa così. Come ha avuto modo di spiegare Paul Krugman, "il programma dell'austerity rispecchia da vicino la posizione dei ceti abbienti, ammantata di rigore accademico. Ciò che il più ricco un per cento della popolazione desidera, diventa ciò che la scienza economica ci dice che dobbiamo fare".

Il Rapporto sui diritti globali 2013 (casa editrice Ediesse) parla di questo: della convinzione che l'austerità sta aggravando la crisi, e della richiesta di nuovi investimenti per il welfare.

"Il mondo al tempo dell'austerity" è il titolo - quasi obbligato - della nuova edizione presentata martedì 4 giugno nella sede della Cgil.

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5 giugno 2013