Fonte www.quotidianosanita.it - La dura politica di tagli che negli ultimi anni ha visto il depauperamento del Fondo per le Politiche sociali e degli altri fondi dedicati al Welfare non lascia inerme l'ex ministro della Solidarietà sociale (dal 1996 al 2001) e della Salute (dal 2006 al 2008), Livia Turco, che è stata ospite negli scorsi giorni, 8 e 9 giugno, dell'Assemblea Nazionale di Anffas.
La promotrice della legge quadro di riforma dei servizi sociali, la 328 del 2000, nell''intervista a Quotidiano Sanità, chiede al Governo di dare subito una risposta al disagio crescente incrementando il fondo per le politiche sociali: "è fondamentale per il 2014 ridare ossigeno al Fondo per le Politiche sociali almeno con 500 milioni di euro. Ma bisogna intervenire subito perché oggi l'unico welfare in Italia è quello delle famiglie che però sono allo stremo. Il rischio dell'immobilismo è lasciare una moltitudine di persone ancora più sole con le loro fragilità. Bisogna farsi carico delle persone per le quali non basta il lavoro e il reddito ma hanno bisogno di quella risorsa peculiare che è la presa in carico, la relazione umana, l'attivazione di strategie per l'inserimento lavorativo" .
Si rivolge inoltre ad entrambi gli schieramenti
politici.
Al centrosinistra si sente di dover rimproverare il fatto di
aver allontanato le politiche sociali dal centro della
sua agenda.
"Occorre darsi una svegliata." dice la
Turco "Bene ha fatto il premier Letta a focalizzare l'attenzione sul tema
del lavoro. Ma questo non basta. Serve una nuova idea del welfare come quella
che si era aperta nella stagione tra il '96 e il 2001, anni dove si è investito
tanto su chi in quel momento non aveva voce e non riceveva risposte rispetto ai
suoi bisogni. Basti pensare come in quegli anni è stato costituito il Fondo per
le Politiche sociali e nella durissima Legge Finanziaria che servì a farci
entrare nell'euro riuscimmo a stanziare 800 milioni per la legge 289
sull'infanzia e per il reddito minimo d'inserimento."
Un attacco poi ai tagli effettuati dal
centrodestra, sottolineando come non dipendevano dalla crisi,
"ma da una deriva ideologica perpetuata da dieci anni a questa parte.
Oltre a dimenticare tutto l'impianto della legge 328/2000 hanno
inculcato l'idea che le politiche sociali fossero sprechi e assistenzialismo,
contrapponendo in questo modo diritti e carità, politiche pubbliche e dono,
gratuità del volontariato. Un errore imperdonabile, figlio di un'ideologia
politica, che oggi ci fa decretare la scomparsa delle politiche sociali nel
nostro Paese."
L'intervista completa si trova al
seguente link:
http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=15411
11
giugno 2013