Fonte www.superando.it - La Legge 214/11, meglio nota a suo tempo come "Manovra Salva-Italia", aveva previsto, all'articolo 5, un successivo Decreto del Presidente del Consiglio – su proposta del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze -, per rivedere sia le modalità di determinazione che i campi di applicazione dell'ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente).
Si tratta di un intervento che interessa milioni di famiglie
italiane. L'ISEE, infatti, è idealmente lo strumento che serve a calcolare il
reddito di un nucleo familiare e che già prima della revisione attualmente in
atto considerava tutti i redditi IRPEF dei componenti, insieme al 20% del
patrimonio della famiglia, sottoponendo la somma risultante a una scala di
equivalenza: quanto più numeroso, cioè, è il nucleo, tanto più basso sarà
l'ISEE.
È uno strumento, quindi, che ha la sua razionalità, ma che negli
anni è stato usato solo per alcune prestazioni sociali agevolate, e non per
tutte. Per altre, invece, ci si è riferiti al reddito IRPEF (ad esempio per le
pensioni di invalidità), per altre ancora al reddito dell'interessato e del
coniuge (assegno sociale).
Fino ad oggi, la determinazione dell'ISEE è stata
disciplinata dal Decreto Legislativo 109/98 e successive modificazioni e
regolamentazioni.
Intervenire dunque su tale strumento significa,
innanzitutto, modificare i suoi tre elementi costitutivi e cioè l'Indicatore
della Situazione Reddituale (ISR), l'Indicatore della Situazione Patrimoniale
(ISP) e le Scale di Equivalenza per la ponderazione della composizione del
nucleo. Significa inoltre ridefinire i campi di applicazione (a quali servizi e
prestazioni si applica) e decidere se, in taluni casi, anziché all'ISEE
dell'intero nucleo ci si debba riferire alla sola situazione del singolo
cittadino che richiede prestazioni agevolate.
Alla scadenza della scorsa Legislatura, avevamo lasciato la
bozza dello schema del Decreto ISEE giacente sui tavoli del Ministero del Lavoro
e delle Politiche Sociali: il Governo, infatti, non aveva fatto in tempo ad
approvare il nuovo regolamento. Ora sembrano profilarsi alcune
accelerazioni verso l'approvazione di una norma che tuttavia non è ancora in
vigore.
Già lo scorso anno, per altro, lo schema del Decreto era
stato esaminato e approvato dal Consiglio di Stato, ma successivamente – anche
in forza di una Sentenza della Corte Costituzionale (297/12) -, era stato
sottoposto alla "ratifica" della Conferenza Stato Regioni, che non aveva però
raggiunto un'intesa, a causa dell'opposizione della Regione Lombardia. Nel
frattempo si è insediato il nuovo Governo Letta, con Enrico Giovannini ministro
del Lavoro e delle Politiche Sociali e Maria Cecilia Guerra viceministro alle
Politiche Sociali.
Proprio per superare, quindi, l'opposizione della
Regione Lombardia, la precedente bozza di Decreto è stata oggetto di
modificazioni e il testo è ora in attesa di approvazione da parte del Consiglio
dei Ministri, per poi passare successivamente all'esame consultivo delle
Commissioni di Camera e Senato, prima dell'approvazione definitiva e, quindi,
della pubblicazione e dell'entrata in vigore.
Tra le note di commento di Carlo Giacobini su una delle significative rielaborazioni cui la bozza di Decreto è stata sottoposta nelle ultime settimane (rimandando all'ampio ed esauriente suo APPROFONDIMENTO sulla questione, proposto dal Servizio HandyLex.org), una riguarda la riscrittura dell'articolo 2, comma 1, che sotto il profilo tecnico appare senz'altro confusa e contraddittoria: da un lato, infatti, si conferma che l'ISEE è un «livello essenziale», ma dall'altro si afferma che «sono fatte salve le competenze regionali in materia di normazione, programmazione e gestione delle politiche sociali e socio-sanitarie» e ancora «tenuto conto delle disposizioni regionali in materia e delle attribuzioni regionali specificamente dettate in tema di servizi sociali e sociosanitari». Si tratta di una contraddizione in termini che porterà quasi certamente a un gran numero di contenziosi e, prima ancora, a un'applicazione totalmente disomogenea da Regione a Regione.
Per approfondimenti
Rimandiamo alla lettura dell' APPROFONDIMENTO completo sulla bozza del decreto sul sito www.handylex.org
18 giugno 2013