Pubblichiamo di seguito la lettera con cui Andra Canevaro e Dario Ianes, membri dell'Osservatorio sull'Integrazione del Ministero delll'Istruzione, dell'Università e della Ricerca a parziale contributo nel chiarire e dare spazio alle numerose segnalazioni di protesta e preoccupazione in cui riversano esperti, famiglie e persone con disabilità in merito alla riforma della scuola ed a tutto ciò che ne consegue.
Le dimissioni di Canevaro e Ianes dall'Osservatorio Ministeriale
(di Andrea Canevaro* e Dario Ianes**)
«Queste politiche scolastiche sono evidentemente gestite da finalità economiche, per risparmiare: ma questo avverrà sulle spalle delle famiglie, sulla pelle degli alunni e sulla credibilità della scuola pubblica. Noi non ci stiamo». Così Andrea Canevaro e Dario Ianes, due tra i principali personaggi che hanno fatto la storia dell'integrazione scolastica in Italia in questi ultimi trent'anni, lasciano l'Osservatorio sull'Integrazione del Ministero della Pubblica Istruzione.
Questa nuova politica scolastica fatta di tagli, economie
presunte, annunci e smentite, rigore, disciplina, ordine, divise, autorità, voto
in condotta, bocciature, selezione, produce in tutti ulteriore insicurezza,
diffidenza e conflitti.
Queste politiche scolastiche sono evidentemente
gestite da finalità economicistiche, per risparmiare: ma questo avverrà sulle
spalle delle famiglie, sulla pelle degli alunni e sulla credibilità della Scuola
pubblica, come la vuole la nostra Costituzione.
In questo clima di
"produzione sociale di ostilità, diffidenza, tensione", anche la Pedagogia
subisce un violento attacco.
Nel clima di rinnovato rigore scolastico, chi
viene additato come responsabile dello sfascio, oltre naturalmente ai
"fannulloni"? L'ideologo dei fannulloni e dei lassisti: il pedagogista, il
pedagogista di Stato, la pedagogia, il pedagogese... Chi perdonava tutto, chi
non ha polso, chi comprende tutto invece di punire, chi "non ha le palle" per
imporsi, chi ci "affumica" con discorsi fumosi pseudofilosofici, chi non dava
importanza alle discipline, il pedagogista debole, che ha indebolito la Scuola
Italiana ecc.
Ecco, a questo clima di strisciante, ma non troppo,
denigrazione, come pedagogisti non ci stiamo. E non ci stiamo neppure ad essere
membri di un Osservatorio per l'Integrazione Scolastica degli Alunni con
Disabilità di un Ministero della Pubblica Istruzione che si comporta nei fatti
come stiamo vedendo e come risulterà ancora più evidente nei prossimi mesi.
Forse la Ministra Gelmini sta cercando una nuova squadra di esperti che
legittimi la sua visione (?) dell'integrazione? Non sarà facile trovarli tra i
pedagogisti speciali, se sapranno leggere tra le righe della sua dichiarazione,
in occasione della sua audizione alla Camera: «È nello stesso spirito, nello
spirito di una scuola che sia realmente per tutti, che affermo il diritto
all'istruzione di chi presenta abilità diverse. Gli obiettivi didattici, le
metodologie e gli strumenti devono essere personalizzati e coerenti con le
abilità di ciascuno per definire i livelli di apprendimento attesi. Molte sono
le buone pratiche costruite su competenza, professionalità, disponibilità e
impegno delle diverse componenti scolastiche, dagli insegnanti di sostegno agli
insegnanti curricolari, dai dirigenti scolastici alle associazioni. Occorre far
tesoro dall'esperienza. Il mio impegno è indirizzato ad ascoltare le esigenze,
le criticità, le proposte delle famiglie e di tutte quelle realtà associative
che si occupano di disabilità al fine di individuare insieme anche percorsi
formativi più adeguati al bisogno con la necessaria flessibilità, superando le
rigidità che non sono coerenti con l'azione educativa».
Con queste righe ci
dimettiamo dunque dall'Osservatorio per l'Integrazione scolastica del Ministero
della Pubblica Istruzione e confermiamo il nostro continuo impegno per
migliorare la Qualità dell'inclusione degli alunni con Bisogni Educativi
Speciali.
*Direttore del Dipartimento di Scienze dell'Educazione
dell'Università di Bologna.
**Docente di Pedagogia speciale 2, Didattica
speciale 1 e 2 e Handicap Uditivo alla Facoltà di Scienze della Formazione
primaria dell'Università di Bolzano.
da sito Superando.it (08-10-2008)
Per approfondire il tema
visita la sezione del nostro sito dedicata all'inclusione
scolastica