Fonte www.superando.it - Con la pubblicazione il 28 dicembre scorso in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n. 303) del Decreto del Presidente della Repubblica (DPR) del 4 ottobre 2013, è diventato legge il Programma d'Azione Biennale per la Promozione dei Diritti e l'Integrazione delle Persone con Disabilità, l'ambizioso documento messo a punto dal Governo, in collaborazione con le Associazioni di FAND (Federazione Nazionale tra le Associazioni delle Persone con Disabilità) e FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap*) e presentato nel luglio dello scorso anno alla Conferenza Nazionale di Bologna sulle Politiche della Disabilità.
In esso si riprendono i princìpi generali della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, articolando su sette linee di intervento
1. Revisione del sistema di accesso, riconoscimento/certificazione della condizione di disabilità e modello di intervento del sistema socio-sanitario
2. Lavoro e occupazione
3. Politiche, servizi e modelli organizzativi per la vita indipendente e l'inclusione nella società
4. Promozione e attuazione dei princìpi di accessibilità e mobilità
5. Processi formativi ed inclusione scolastica)
6. Salute, diritto alla vita, abilitazione e riabilitazione
7. Cooperazione internazionale) gli aspetti più importanti per la realizzazione della piena inclusione e individuando le varie azioni necessarie.
Come è stato per altro evidenziato nei giorni scorsi, ad esempio dalla testata «Redattore Sociale», ai vari impegni fissati nel Programma d'Azione «è da riconoscere carattere meramente programmatico», come del resto precisato dalla stessa relazione illustrativa arrivata alla fine di settembre in Consiglio dei Ministri, ove si scriveva appunto che «le azioni richiamate nel documento risultano finanziabili nei limiti degli stanziamenti previsti, mentre gli impegni assunti alla presentazione alle Camere di nuovi provvedimenti legislativi saranno condizionati al rispetto della disciplina ordinaria in tema di programmazione finanziaria».
Un nodo, quello delle risorse, che rischia pertanto di compromettere sostanzialmente l'applicazione di un documento accolto a suo tempo con grande soddisfazione, rispetto al quale, tuttavia, erano state espresse in seguito grandi perplessità da più parti – e segnatamente in fase di discussione sulla Legge di Stabilità per il 2014 -, simili a quelle di Roberto Speziale, presidente nazionale dell'ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), che nell'ottobre scorso aveva dichiarato: «A questo punto ci chiediamo dove siano finiti gli impegni presi con il Programma d'Azione Biennale sulla Disabilità, anch'esso recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri, su cui le persone con disabilità e le loro famiglie facevano affidamento, per vedere finalmente rispettati i loro diritti di pari cittadini, e ci chiediamo anche perché tutte le azioni in esso contenute non siano considerate un'opportunità di sviluppo per il Paese, ma semplicemente ignorate». Il comunicato di Anffas Onlus relativo alla questione è qui disponibile.
*Cui Anffas Onlus aderisce
Si ringrazia Sandro Paramatti per l'indicazione delle fonti
8 gennaio 2014