Fonte www.personecondisabilita.it - "Cerchiamo talenti a cui offrire pari opportunità nel mondo del lavoro". È la sfida di "Diversità lavoro", il career forum che offre opportunità di lavoro di qualità a persone con disabilità, iscritte alle categorie protette, stranieri e transgender che si svolgerà a Milano il prossimo 5 giugno.
In attesa dell'appuntamento milanese è possibile registrarsi sul sito www.diversitalavoro.it e consultare le offerte di lavoro che le aziende aderenti al progetto stanno pubblicando in vista dei quattro "Career Forum 2014" in programma a Napoli (5 marzo), Milano (5 giugno), Roma (27 novembre) e, per la prima volta, Catania (13 marzo). Successivamente, le aziende partecipanti al progetto - promosso da Fondazione Adecco per le Pari Opportunità, Fondazione Sodalitas, People e UNAR - avranno l'opportunità di incontrare personalmente i candidati selezionati in base ai profili richiesti.
"Il nostro compito è quello di creare un'autentica cultura di inclusione - ha affermato Paolo Beretta, responsabile del progetto "Diversità lavoro"-, attraverso la reciproca conoscenza di mondi che si conoscono poco e che non dialogano abbastanza. È un potenziale enorme di competenze, di tenacia e voglia di fare che spesso rimangono inespressi a causa di stigmi e pregiudizi".
Nel 2013 si sono svolti tre appuntamenti cui hanno partecipato oltre mille candidati selezionati e che hanno sostenuto presso le 40 aziende presenti (fra cui Apple, Ibm, San Paolo, Allianz, American Express) più di 16.000 colloqui face to face. I candidati in queste occasioni sono stati soprattutto uomini (53%) iscritti alle categorie protette (85%) e laureati (71%) prevalentemente in discipline economiche (23%). Il 6% di loro, a seguito della partecipazione a Diversitalavoro, ha ottenuto un impiego con varie forme contrattuali.
"Certo questi risultati non sono ancora sufficienti - ha commentato Vittorio Schiavi della Fondazione Sodalitas, durante la presentazione dei dati a Milano, nella sede di Assolombarda -. Occorre fare di più e continuare su questo percorso di formazione dei candidati e di favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro".
L'Unar - Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, ha presentato i dati 2013 sulla discriminazione in Italia. Se nel 2012 le denunce di atti discriminatori erano riconducibili in buona parte ai contesti di lavoro (37,7%), nel 2013 questo allarmante primato è stato raggiunto dai mass media (26,2%) e dalla vita pubblica (21,1%); rispetto al lavoro la percentuale si è assestata al 16%.
L'attenzione su questo settore strategico di inclusione resta però alta. L'accesso all'occupazione rimane il momento in cui si verificano la maggiorparte delle discriminazioni (il 71,9%). A trovare la porta chiusa sono soprattutto le persone non più giovani (47,8% dei casi segnalati), razza ed etnia (37,7%). Mentre la disabilità rappresenta motivo di discriminazione nel 5,6% dei casi.
6 marzo 2014