Fonte www.vita.it - È il punto di intersezione tra concetto di "media" (ovvero uno strumento per trasmettere, per "mediare") e l'attivazione come espressione più compiuta di una cittadinanza responsabile. Il tutto, in una forma semplice, immediata, fruibile nel modo più aperto e accessibile: una piattaforma web. Per dirla con Henry Jenkins, i media civici possono essere definiti come «media usati per promuovere e amplificare l'impegno civico».
In Italia il primo esperimento compiuto di realizzazione e
messa a disposizione di questo strumento di cittadinanza attiva è stato tradotto
in realtà da Fondazione <Ahref , che con la piattaforma
Civici ha messo a disposizione di cittadini, partiti, organizzazioni e
istituzioni uno strumento per discutere, condividere e organizzare le proposte
di una comunità. «Abbiamo esordito con tantissimo entusiasmo, ma anche con
molte ansie, lanciandoci con una versione beta e aprendo il confronto su un tema
chiave come le proposte di Riforma Costituzionali», spiega Adolfo
Frediani, project manager di Fondazione
È su questo strumento, e grazie ai consigli e all'esperienza dello staff di Civici, che Vita ha deciso di mettere in condivisione e aprire alla discussione e al contributo ideale di tutti "InMovimento", la piattaforma di attivazione civica – incardinata su sette verbi chiave – che chiama a ridefinire, insieme, i termini dell'impegno per la costruzione del bene comune. Sette temi, dunque, che danno la possibilità a ogni utente di contribuire al dibattito portando sette idee sette innovative visioni del futuro.
«La Piattaforma di temi di attivazione che Vita propone è una bella sfida per la piattaforma Civici», sottolinea Frediani , «perché ci consente, in un certo senso, di sperimentarne a fondo le potenzialità del sistema. Vengono rimessi alla discussione degli utenti più temi, su più aree di dibattito diverso, dove anche la possibilità di apportare contributi, allegare documenti e buone pratiche è molto ampia. Consente anche a noi, insomma, di metterci "in movimento"».
Da parte di Vita, sottolinea il presidente Riccardo Bonacina , "Ci aspettiamo un contributo vero e consapevole da parte di cittadini e organizzazioni per precisare e dare più sostanza alla Piattaforma civica che noi abbiamo solo abbozzato con l'aiuto del nostro Comitato editoriale (64 organizzazioni di Terzo settore ndr ) incardinandola intorno a sette verbi: educare, donare, produrre, cooperare, lavorare, curare e recuperare. Con l'obiettivo, dichiarato dallo stesso manifesto, quello di riconvocare il mondo che raccontiamo da ormai 20 anni, quello dell'Italia che s'ingaggia per il cambiamento e la risposta ai bisogni.
Il nostro impegno personale e quello delle nostre organizzazioni, in questi anni, sono innanzitutto modi di esercitare la cittadinanza, sono una forma attiva di partecipazione alla costruzione del bene comune e dell'interesse generale . Per il cambiamento di questo Paese e dei luoghi in cui viviamo, per farla finita con l'autoreferenzialità, per smettere di lamentarsi e praticare la sola rivoluzione che cambia, quella della positività e delle esperienze. Il Terzo settore è nato con la voglia di cambiare il mondo, non per difendere se stesso, ma per cambiare la realtà e le cose, le relazioni tra i viventi. Da qui vogliamo ripartire rimettendoci Inmovimento".
Oltre alla discussione online a questo indirizzo inmovimento.civi.ci, il prossimo 21 marzo (primo giorno di primavera) è prevista una convocazione pubblica a Milano per la presentazione del manifesto e la sua discussione al Teatro Elfo-Puccini (dalle 14 alle 18).
#inmovimento dunque
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12 marzo 2014