Fonte www.personecondisbailita.it - I diritti, ancora una volta, passano dalle aule dei tribunali. Dopo la sentenza del dicembre scorso, altre tre famiglie residenti in Provincia di Sondrio hanno ottenuto per le proprie figlie il riconoscimento di un adeguato numero di ore di sostegno scolastico come richiesto dagli organismi degli Istituti Scolastici.
Ancora una volta il Miur aveva giustificato la riduzione dell'orario di sostegno con esigenze di bilancio. Il giudice del Tribunale di Sondrio ha evidenziato nella sentenza che questi argomenti non possono "avere una rilevanza tale da comprimere i diritti assoluti e fondamentali alla parità di trattamento e all'istruzione, sanciti nella Costituzione". Per queste ragioni il Tribunale di Sondrio ha dato ragione alle famiglie ricorrenti. Il Miur è stato così condannato a garantire a Francesca, Anna e Marta (nomi di fantasia) "un numero di ore di sostegno pari almeno a quelle indicati nelle richieste avanzate dagli stessi istituti scolastici". Inoltre viene imposto il divieto "di reiterare in futuro le condotte discriminatorie come sopra individuate".
"Viene logico chiedersi se queste ragazze inizino il loro vero anno scolastico non a settembre, ma ad aprile - commenta Vanni Saletti, presidente della Fad (Federazione di associazioni per disabili) -. Questo assurdo ritardo non può a mio avviso essere imputato al Tribunale ma ad un sistema scolastico che va rivisto profondamente. La scuola deve essere il luogo in cui si educa gli alunni alla appartenenza ad una società civile e inclusiva che rispetta i diritti fondamentali di tutti i cittadini sanciti dalla Costituzione".
"Sanno che ridurre in maniera arbitraria le ore di sostegno lede questo diritto, ma tutti gli anni ci ritroviamo in queste situazioni e costringono le famiglie a ricorrere al Tribunale - conclude Vanni Saletti -. Ci auguriamo che queste sentenze siano un importante segnale anche per le motivazioni che in esse sono contenute e che dal prossimo anno scolastico si cambi registro".
11 aprile 2014