"Basta la salute", si dice spesso, per minimizzare altri problemi. E cosa, più della salute, è prezioso nella vita di ciascuno di noi? Non solo preziosa, ma anche cara, potremmo dire, soprattutto se si ha a che fare con patologie croniche o rare, proprie o di qualche familiare. E' questa la considerazione di fronte alla fotografia scattata da Exposanità e Cittadinanzattiva per quanto riguarda malattie croniche e rare.
I NUMERI IN ITALIA - Il problema è tutt'altro che secondario se, come ricorda il rapporto, quasi il 38% della popolazione italiana è afflitta da almeno una patologia cronica, mentre il 20% dichiara di avere almeno due patologie, con forti ripercussioni sui piani sia economico che sociale. Nel dettaglio, il 16,7% degli italiani soffre di ipertensione e il 16,4% di artrosi o artrite, mentre le allergie interessano un cittadino su 10. Seguono osteoporosi (7,4%), bronchite cronica o asma bronchiale (5,9% ) e diabete (5,4%). (Dati Istat).
Si tratta di condizioni con forti conseguenze su tutto l'assetto familiare. Ricorda la ricerca che, secondo il rapporto 2013 "Permesso di cura", l'84% degli aderenti al Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici di Cittadinanzattiva dichiara che i pazienti non riescono a conciliare l'orario di lavoro con le esigenze di cura e assistenza, al punto che hanno ricevuto segnalazioni di licenziamenti o mancato rinnovo del rapporto lavorativo, che nel 63% dei casi riguardavano persone con patologie croniche e invalidanti e nel 41% dei casi i familiari che li assistono.
NASCONDERE LA MALATTIA - Per molti cittadini quindi, come racconta il rapporto di Cittadinanzattiva, l'estremo risultato delle difficoltà sociali ed economiche legate ad una patologia cronica è il nascondere la patologia stessa in alcuni contesti, in primis quello lavorativo: il 49% del campione evita di prendere sul lavoro permessi per cura, a fronte di un 43% che nasconde la propria patologia, mentre il 40% si accontenta di eseguire un lavoro non adatto alla propria condizione. E' normale dover mettere in secondo piano la propria salute per paura di ripercussioni sul lavoro? Certo che no, ma talvolta le condizioni lo impongono: i numeri dicono che il 60% dichiara di aver avuto difficoltà nella concessione dei permessi retribuiti e il 45% nella concessione del congedo retribuito di due anni.
I COSTI PER LE FAMIGLIE - Non solo si nasconde la malattia, ma quando la si affronta, si scopre di essere spesso soli di fronte ai costi di cura. In particolare, come rileva l'ultimo Rapporto CEIS Sanità (dato 2011) citato nel rapporto Exposanità-Cittadinazattiva, in Italia l'assistenza ad anziani e disabili è costata in media, alle famiglie che ne hanno fatto richiesta, 5.832€ all'anno mentre le visite specialistiche hanno richiesto l'esborso di 1.374€. Le protesi sono costate 1.211€, i farmaci 981€ e il ricorso a servizi ausiliari è costato 1.938€.
Critici anche i dati relativi ai costi dell'assistenza non garantita dal Servizio Sanitario Nazionale, troppo onerosa per il 54% degli intervistati, così come la distanza tra l'abitazione e il luogo di cura (41%).
Proprio sulla necessità di una sanità diffusa e radicata sul territorio per quanto riguarda l'assistenza, Exposanità ospiterà sabato 23 maggio il convegno di Cittadinanzattiva 'Lo spostamento sul territorio delle attività di prevenzione, diagnostica e terapia, correlate al tema delle malattie croniche e rare' per analizzare e confrontare le diverse modalità in cui si esprime l'assistenza sanitaria, alla luce del fatto che ben l'80% delle associazioni dichiara che i pazienti rinunciano all'assistenza soprattutto per quanto riguarda la riabilitazione (63%), l'accesso ai farmaci (37%), gli esami di controllo (37%) e l'assistenza domiciliare (33%).
Ricordiamo che Exposanità si terrà a Bologna, quartiere Fieristico, dal 21 al 24 maggio 2014, con un ricco calendario di approfondimenti, un'ampia vetrina di prodotti e soluzioni per la salute e l'assistenza e un intero padiglione dedicato alla disabilità.
Per informazioni
18 aprile 2014