Fonte www.dire.it - Otto storie di disabilità diverse raccontate e vissute dai bambini inglesi delle scuole primarie per spiegare cosa vuol dire essere ‘me'. Si chiama ‘Same but different' e sono dei ritratti-documentari brevi, di un'ora ciascuno, prodotti nel 2012 da David & Goliath Industries in collaborazione con Libra Television, che hanno come protagonisti Archie, un minore di 10 anni con una paralisi cerebrale; Phoebe, sette anni, diabetico; Theo, 10 anni, non vedente; Alisha, 9 anni, asmatica; Rebecca, 10 anni, allergico alle noci; Robbie, 11 anni, epilettico; Sophie, 9 anni, dislessia; e Alexandra, 7 anni, con sindrome di Down.

"Ho trovato interessante che i bambini siano i soli protagonisti dei video, raccontando in prima persona la vita di tutti i giorni, le emozioni e le difficoltà che generalmente provano o incontrano", scrive Elisa Nosella, una studentessa del corso di ‘Counseling psicologico per l'inclusione delle disabilità e del disagio sociale' presso l'Università degli Studi di Padova sul blog del Centro di Ateneo di Servizi e Ricerca per la Disabilità, la Riabilitazione e l'Integrazione (Ce.Ateneo, http://centroateneodisabilita.blogspot.it/2014/05/uguali-ma-diversi-same-but-different.html).

"Questo a mio avviso è in sintonia con l'idea di inclusione per tutti: i bambini coinvolti sono i principali attori e non ci si sostituisce ad essi perché troppo lenti a parlare, o poco chiari o altro".

La serie è stata progettata per essere diffusa principalmente all'interno delle aule scolastiche, allo scopo di incoraggiare la conoscenza e la comprensione reciproca così come l'inclusione sia a scuola che nel resto del mondo. I documentari sono infatti stati proiettati all'interno di lezioni Pshe (Personal, social and health education), ovvero nell'ambito di un'Istruzione personale, sociale e sanitaria quale programma pianificato di apprendimento attraverso cui i bambini e i giovani riescono ad acquisire le conoscenze, la comprensione e le competenze necessarie per gestire la loro vita.

"Il primo passo per ottenere l'inclusione-ribadisce la studentessa- è permettere che tutti ne vengano coinvolti e la diffusione di tali corti all'interno delle classi scolastiche potrebbe favorire ciò".

‘SamebutDifferent' ha vinto nel 2013 l'Emmy Award e ha avuto una nomination ai premi Bafta.

La prima storia parla di Archie : "I medici avevano predetto che non si sarebbe mai mosso, che non avrebbe mai parlato o mangiato autonomamente e che non avrebbe mai conosciuto i suoi genitori- conclude Elisa-ma evidentemente si sbagliavano!"

Ai seguenti link è possibile ascoltare invece le storie di Theo, Robbie, Alexandra, Rebecca, Phoebe, Alisha, e Sophie: http://www.bbc.co.uk/programmes/b01f6kf1

3 luglio 2014