Abbiamo proposto, nei giorni scorsi, un'anticipazione circa la volontà del governo di offrire un'interpretazione della normativa che ampliasse la platea dei beneficiari del bonus per le famiglie lavoratori, pensionati e non autosufficienti. Difatti, il 3 febbraio scorso, l' Agenzia delle Entrate ha emanato la circolare n. 2/E che con l'obiettivo di chiarire alcuni aspetti interpretativi sollevati in più occasioni e da più fronti. Obiettivo fallito. Vediamo perché.
Il nodo più grosso da sciogliere era in riferimento ai componenti di un nucleo familiare . La Circolare chiarisce che il bonus maggiorato di € 1.000 può essere concesso anche nei casi in cui il componente con disabilità di un nucleo familiare, che non superi i 35.000 euro annui di reddito, sia il coniuge od altro familiare del richiedente (quindi un fratello, genitore ecc). Erano state infatti sollevate numerose proteste da parte delle associazioni e dei cittadini stessi alla grave limitazione imposta circa la platea di beneficiari che poteva usufruire del bonus maggiorato legato alla presenza di un figlio con disabilità fiscalmente a carico escludendo, di fatto, tutte quelle famiglie che si occupano, invece, di genitori o fratelli con disabilità, che sono certamente numerosissime.
La circolare, comunque, non corregge la valenza (inspiegabilmente) restrittiva nei confronti di persone con disabilità single o comunque unici componenti di un nucleo familiare che percepiscono reddito da lavoro. Per loro nessun bonus, né maggiorato, né di €200. Lo stesso dicasi per le persone con disabilità single che percepiscono un reddito da pensione superiore a 15.000 euro.
Ci sembra questa una opportuna occasione per proporre nuovamente il nostro approfondimento circa il bonus e la social card , una sorta di vademecum su modalità di accesso ed espletamenti burocratici.
(6 Febbraio 2009)
Per approfondire
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la Circolare dell'Agenzia delle Entrate 2/E del 3 febbraio 2009
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l'approfondimento su "Bonus e Social Card"