Fonte www.superabile.it - Il fondo per la non autosufficienza avrà a disposizione per il 2015 la stessa cifra che ha avuto nel corso di quest'anno: 350 milioni di euro. Dopo l'impegno assunto dal premier Matteo Renzi dal palco della Leopolda, non dovrebbero esserci dubbi sulla correzione in corsa al testo della legge di stabilità che nella versione firmata dal capo dello Stato e arrivata in Parlamento prevede una somma di 100 milioni inferiore, nel suo complesso, a quella messa a disposizione nel corso del 2014.
Il dietrofront non basta però a tranquillizzare gli animi, o almeno tutti gli animi, e la mobilitazione delle associazioni delle persone con disabilità, inclusa una manifestazione di protesta programmata per il prossimo 4 novembre, non si ferma. Il "taglio" al Fondo per l'assistenza alle persone con disabilità gravi e gravissime si stava trasformando in un boomerang personale per il presidente del Consiglio: fin troppo facile ritornare con la memoria ad appena qualche settimana fa, quando un Renzi in maglietta e pantaloncini partecipava al grande tormentone mondiale dell'ice bucket challenge in favore delle persone malate di Sla gettandosi in testa un bel secchio di acqua gelata.
"Doccia gelata per i malati di Sla, il governo taglia il fondo di 100 milioni", uno dei titoli più in voga negli ultimi giorni. Al di là dell'effettiva necessità di aumentare il Fondo, era evidente che da un semplice punto di vista comunicativo la faccenda non potesse durare a lungo senza che una correzione in corsa venisse almeno annunciata.
Il problema è che, anche con un Fondo a quota 350 milioni, si tratta sempre di una cifra giudicata non sufficiente a venire incontro a tutte le esigenze alle quali dovrebbe far fronte. Nel 2014 dei 350 milioni stanziati, 75 erano stati immediatamente indirizzati all'assistenza delle persone con disabilità gravi (inclusi i malati di sclerosi laterale amiotrofica) e dei rimanenti 275 milioni ben il 40% è stato ugualmente destinato, in sede di riparto alle regioni, ai cittadini con disabilità gravi.
Sia il Comitato 16 novembre, la battagliera sigla che ha portato negli ultimi anni in piazza i malati di Sla, sia la Fish* (Federazione italiana superamento handicap) avevano chiesto nei giorni scorsi un incontro con Renzi , invito che il premier non aveva accolto, e avevano deciso di scendere in piazza dopo aver ricevuto dai sottosegretari a Welfare, Economia e Salute solo generiche rassicurazioni. Dopo le garanzie di Renzi, la Fish vuole vedere tutto nero su bianco: "Aspettiamo intanto che ci sia un riscontro tangibile", dice il presidente Vincenzo Falabella prima di sottolineare che "quand'anche il Fondo tornasse a quota 350 milioni certo non sarebbe una soddisfazione". E non lo sarebbe perché "noi abbiamo chiesto una programmazione del Fondo che arrivi ad un miliardo" nel giro di pochi anni: una proposta che il ministero del Welfare aveva fatto propria chiedendo 400 milioni per il 2015, 600 milioni per il 2016 e 1 miliardo per il 2017.
"Abbiamo anche indicato quali potevano essere a nostro avviso i capitoli su cui intervenire per poter rifinanziare il Fondo e siamo ancora disponibili a dare tutto il nostro supporto", dice Falabella. L'obiettivo della mobilitazione, che rimane in piedi, è quello di trovare "un segnale forte da parte del governo" con la disponibilità ora, durante l'iter parlamentare, di trovare le cifre che possano far crescere il Fondo in un'ottica di programmazione di lungo periodo.
Ancor più plateale la presa di posizione del Comitato 16 novembre: "Renzi - dice senza mezzi termini la portavoce Mariangela Lamanna - non ha capito niente e con queste dichiarazioni ufficiali dimostra che non ci ascolta: non c'è bisogno di 350 milioni ma di una cifra di un miliardo da raggiungere in poco tempo. Noi vogliamo un Piano per la non autosufficienza finalizzato all'assistenza domiciliare indiretta, e per fare questo benedetto piano serve un miliardo. Noi di 350 milioni non ce ne facciamo niente. Se Renzi conferma quota 350 milioni non cambia nulla".
"Se il governo - rincara - ha aspettato le proteste e l'indignazione delle grosse associazioni per correre ai ripari significa che a monte non c'è l'attenzione dovuta a disabilità: è la prova provata che la disabilità non interessa".
Confermata dunque la manifestazione di piazza del 4 novembre: "Siccome Renzi va da tutti e ascolta tutti, noi il 4 siamo lì per parlare con lui, trovi il tempo per venire anche da noi. Noi affrontiamo un viaggio in condizioni critiche, e se possiamo muoverci noi, si può muovere anche lui".
*Cui Anffas Onlus aderisce
Per approfondire
Leggi il comunicato del Forum Terzo Settore
29 ottobre 2014