Fonte www.disabili.com - Torniamo sull'Indicatore della Situazione Economica Equivalente e sulle insicurezze che si sono venute a creare a seguito delle tre recenti sentenze del Tar Lazio (nn.2454/15-2458/15-2459/15) le quali sanciscono che è illegittimo calcolare nell'ISEE le provvidenze economiche connesse all'invalidità civile, così come le cc.dd franchigie (che abbattono il calcolo totale dell'ISEE) previste per i maggiorenni con disabilità e quelle, più alte, previste per i minorenni anch'essi con disabilità (in questo caso l'illegittimità è da imputare al fatto che non verrebbe considerata l'effettiva situazione familiare del maggiorenne).
Nell'attesa che il Governo adegui il sistema a quanto statuito sul fronte ISEE e disabilità, in questo momento ci si trova però in una situazione di stallo che crea parecchia incertezza nelle famiglie che devono presentare l'ISEE e in quelle che l'hanno già presentato. I "nodi critici" attuali sono quindi diversi: se una persona con disabilità volesse accedere a prestazioni sociali agevolate, sarebbe equo che ciò avvenisse sulla base di un ISEE dichiarato illegittimo? Se la stessa persona avesse acquisito un'attestazione ISEE prima delle sentenze in oggetto, quali conseguenze può attendersi? Forse una maggiore compartecipazione, o addirittura una sospensione del servizio da parte dell'Ente erogatore? Al momento non è dato saperlo.
Queste sono solo alcune delle incertezze in cui, in questo momento, versano le persone con disabilità ed è quindi evidente, nell'attesa di indicazioni da parte del Governo, che le Regioni e gli Enti debbano immediatamente provvedere ad autoregolamentarsi. Su questo riflette l'ANFFAS Onlus Modica, che in una nota dichiara: "Le conseguenze altrimenti sarebbero quanto mai inique e gravose: un'impossibilità, inaccettabile, nell'erogare i servizi (con irreversibili danni al benessere psico-sociale delle persone con disabilità) o, addirittura, potrebbero essere le stesse persone con disabilità a non richiedere più le prestazioni a causa di una loro maggiore onerosità dal punto di vista economico". Quello che, nel frattempo, l'Anffas consiglia alle persone con disabilità e ai loro familiari che volessero richiedere "prestazioni sociali agevolate" o "prestazioni sociali agevolate di carattere sociosanitario" è di allegare, alla richiesta all'Amministrazione competente, una nota nella quale si espone che: "In considerazione dell'intervenuto annullamento del DPCM n. 159/2013 "regolamento concernente la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE)", a seguito della sentenza del TAR Lazio n.2459/15, l'ISEE che si presenterà è da ritenersi non legittimamente rappresentativo della reale situazione economica e patrimoniale del mio nucleo familiare. Pertanto, nel caso in cui da tale attestazione si facciano derivare effetti a me sfavorevoli, mi riservo di adire le vie legali a tutela dei miei diritti".
Dall'Anffas, che chiede di essere ascoltata insieme alle altre associazioni, fanno sapere che continueranno a vigilare sui futuri sviluppi della vicenda e ad adoperarsi affinché i diritti delle persone più debole non vengano messi in discussione.
Per approfondire
Leggi il commento di Anffas Onlus Nazionale sulle sentenze del Tar Lazio
* Le sentenze del Tar Lazio sono disponibili sul sito www.studiolegalemarcellino.it
9 aprile 2015