Nel sociale la Regione Friuli Venezia Giulia tende a finanziare solo progetti innovativi e sperimentali e non quelli che vengono ripetuti negli anni. Lo sostiene Maria Cristina Schiratti, presidente dell'Anffas (associazione famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale) Udine, che, in occasione dell'assemblea ordinaria dei soci che si è svolta nella sede della Fondazione CRUP a Udine, ha espresso la sua perplessità in merito.
«Questi interventi regionali – ha spiegato - sono fini a sé stessi perché spesso accade che un progetto venga realizzato solo per il periodo di tempo in cui beneficia dei fondi, in genere il primo anno, per poi essere abbandonato. Sarebbe buona prassi invece dare continuità alle iniziative anche perché questa politica mette in difficoltà le associazioni come la nostra che, per ripetere un progetto che consideriamo importante per l'inclusione sociale di una persona con disabilità, deve autofinanziarsi».
Anche per questa ragione l'Anffas Udine non dà vita a più di un progetto sperimentale all'anno. «Per il 2015, in particolare, siamo davvero preoccupati perché si parla di tagli davvero drastici alle associazioni. Ecco perché bisognerebbe sedersi a un tavolo con la Regione e discutere insieme di come vengono erogati i fondi. Ad aggravare la situazione altri due fattori nazionali: la riforma del Titolo V con l'abolizione delle province e il caos intorno all'Isee. Per quanto riguarda il primo aspetto un'associazione come la nostra ha sempre potuto contare anche sui contributi della provincia di Udine soprattutto per quanto riguarda l'inserimento lavorativo: ora però potrebbero restare congelati in attesa della riforma. Per quanto riguarda l'Isee invece Letta nel 2013 ha approvato un regolamento per cui le pensioni di invalidità e le indennità di accompagnamento sono diventate fonte di ricchezza. Dopo tre ricorsi accolti dal Tar del Lazio da alcune persone con disabilità, il Governo ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato. Intanto, le persone con disabilità non possono ottenere una dichiarazione Isee corretta e valida e accedere così alle prestazioni sociali agevolate e agli aiuti per le situazioni di bisogno come l'assistenza domiciliare, il bonus gas o la casa di riposo per gli anziani».
Eppure, in questo quadro non certo roseo, l'Anffas Udine risulta all'avanguardia in Italia per alcune iniziative sostenute: è stata la prima a livello nazionale a rendere le persone con disabilità protagoniste delle attività realizzate insieme a loro ed a creare lo scorso novembre un gruppo di self advocacy formato da persone con disabilità intellettiva e/o relazionale in grado di autodeterminarsi ed auto rappresentarsi.
«Avremo – ha spiegato – l'occasione di partecipare il 21 e 22 maggio a Roma a "Europe in action", la conferenza annuale di Inclusion Europe, l'associazione europea di persone con disabilità intellettiva (clicca qui per avere informazioni). In questa occasione per la prima volta ci sarà una partecipazione attiva delle persone con disabilità intellettiva ed è previsto anche un intervento di Francesca Stella dell'Anffas Udine sulla sua esperienza personale di vita indipendente».
Molte altre le iniziative promosse dall'Anffas Udine nel 2015: oltre a Diversamente DOC, il progetto di inserimento lavorativo di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale nel settore vitivinicolo, organizza soggiorni estivi, un corso di ballo e un Gruppo Giovani che ha l'obiettivo di offrire ai giovani dai 16 ai 40 anni, con disabilità e non, uno spazio d'incontro dove trascorrere piacevolmente il tempo libero.
Offre inoltre uno sportello S.A.I? al quale le famiglie possono rivolgersi per ottenere informazioni sulle disabilità e conoscere i servizi presenti sul territorio. L'associazione ha poi creato un tavolo di lavoro sull'accessibilità formato da persone con disabilità intellettiva e/o relazionale che si occupa di verificare che le informazioni scritte risultino facili da leggere e da capire anche per le persone con disabilità e di produrre testi in linguaggio facile da leggere.
28 aprile 2015