Fonte www.vita.it - Tra i tanti delusi dall’ulteriore slittamento dei tempi al Senato per la legge delega di Riforma del Terzo settore, impresa sociale e Servizio civile c’è anche lui, Luigi Bobba, sottosegretario al Welfare che è stato vera levatrice di questa legge delega che fatica a vedere la luce, con una presenza costante sia dentro il Parlamento (non ha mancato una riunione della discussione alla Camera) sia in giro per il Paese in 120 incontri in un anno.

Delusione e amarezza che non ha nascosto quando è venuto a sapere che la Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera dopo un primo rinvio per la scadenza per la presentazione degli emendamenti dal 9 al 21 luglio, ha ulteriormente rinviato al 7 settembre.

Anche per questo la ministra per i Rapporti con il Parlamento on. Maria Elena Boschi ha convocato una riunione con Luigi Bobba, i senatori Finocchiaro (presidente di Commissione), Lepri (relatore al Senato), Zanda capogruppo dei Democratici, e gli onorevoli Rosato (capogruppo Democratici alla Camera) e Lenzi (relatrice).

Una riunione per non trovarsi più di fronte a sorprese e per stabilire le tappe di un calendario condiviso.

Ha letto i tanti interventi di presidenti di organizzazioni e di professori che chiedono di fare presto?

Si mi hanno molto colpito, ed anche consolato perché segno di una consapevolezza che del resto constato in decine e decine di incontri in giro per l’Italia. Sono voci diverse di diversa estrazione culturale ma all’unisono sanno che la sfida dell’economia civile e della creazione di capitale sociale è fondamentale per il nostro Paese. L’unica condizione per un nuovo sviluppo. La politica dovrebbe ascoltare di più questa armonia di voci.

Anche lei è deluso sottosegretario?

Beh, un po’ di amarezza c’è stata, sinceramente speravo che il testo fosse licenziato al Senato entro l’estate. Forse la scelta di collocare questa legge delega in una Commissione che ha tra le mani provvedimenti come la Riforma Costituzionale non è stata tra le più felici.

Come è andata la riunione ieri?

Il ministro Boschi è stato molto chiaro, non possiamo permetterci il lusso che la Riforma non arrivi in porto entro quest’anno, per le ragioni a più riprese sottolineate dallo stesso premier che ha più volte ribadito come questo sia uno dei punti nodali dell’azione riformatrice di questa legislatura. Per questo in Senato non potrà essere rimesso in discussione l’impianto della legge uscito dopo otto mesi di lavoro alla Camera, otto mesi che hanno visto una partecipazione ampia sia nelle audizioni sia tra le forse politiche e dove si è trovato un buon punto di equilibrio.

Cosa è stato stabilito sui tempi?

Con la Presidente di Commissione si è stabilito che nel mese di settembre si proceda con la valutazione degli emendamenti così che sia possibile ad ottobre andare in Aula. Riforme costituzionali e Unioni civili permettendo. Già, sarà complicato. Poi il testo dovrà tornare alla Camera e se ci saranno cambiamenti sostanziali i tempi si allungheranno ancor di più. Le modifiche che possono essere apportate saranno concordate, per questo ieri erano presenti i due capigruppo e i due relatori, così che il passaggio alla Camera sia un adempimento poco più che formale.

Su quali punti saranno fatte modifiche?

Sicuramente non sull’art. 1 che a giudizio di tutti, anche di eminenti giuristi, è una sintesi felice di ciò che è il Terzo settore. Le modifiche utili riguarderanno il Servizio civile, il ruolo dei Centri di Servizio e qualche precisazione sull’impresa sociale.

Lei quindi ci crede che la Delega vedrà la luce entro l'anno?

Ci spero. E, naturalmente, farò di tutto perchè accada.