Al Presidente del Consiglio dei Ministri
On.le Silvio
Berlusconi
Al Presidente del Senato della Repubblica
Sen. Renato Schifani
Al Presidente della Camera dei Deputati
On.le Gianfranco Fini
Al Presidente del CIDU
Min. Plen. Valentino Simonetti
Alla Presidente della Commissione Parlamentare Infanzia
On.le
Alessandra Mussolini
e p.c.
Ai componenti del CIDU
Ai componenti della Commissione
Parlamentare Infanzia
Roma, 5 agosto 2009
Oggetto : Legge n. 94 del 15 luglio 2009 recante «Disposizioni in materia di sicurezza pubblica»
Illustri Presidenti,
le sottoscritte Associazioni del
Gruppo CRC con la presente manifestano la più viva preoccupazione per le
conseguenze che avranno in termini di violazione dei diritti dell'infanzia e
dell'adolescenza alcune delle disposizioni recentemente approvate in materia di
sicurezza pubblica. Tali disposizioni sono oggetto di attento monitoraggio da
parte del Gruppo CRC, che sottoporrà le sue osservazioni all'attenzione del
Comitato ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza.
Il Gruppo CRC,
infatti, in conformità all'impegno assunto di monitorare l'attuazione della
Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza (CRC) in Italia, è
attualmente impegnato nella stesura del Rapporto Supplementare al Rapporto
governativo da inviare alle Nazioni Unite.
Nell'ambito di tale Rapporto stiamo quindi analizzando l'impatto di alcune delle disposizioni contenute nella Legge 94/2009. Particolare rilievo sarà dato alla condizione di vulnerabilità in cui si verranno a trovare innanzitutto i bambini aventi uno o entrambi i genitori irregolarmente presenti in Italia. Sussiste infatti il forte rischio che, in conseguenza dell'introduzione del reato di ingresso e soggiorno illegale nello Stato ( art. 1 comma 16 ), tali persone evitino di accedere a strutture pubbliche in cui potrebbero essere riconosciuti come irregolari e quindi segnalati da parte dei pubblici ufficiali che hanno un obbligo penale in tal senso. Bambini e bambine vedrebbero quindi violati loro diritti fondamentali quali il diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo (art. 6 CRC), il diritto alla salute e all'accesso ai servizi sanitari (art. 24 CRC), nonché il diritto all'istruzione (art. 29 CRC).
Preoccupazione sussiste anche rispetto alle conseguenze derivanti dall'obbligo di presentare il permesso di soggiorno per il compimento di atti di stato civile, quali la dichiarazione di nascita e il riconoscimento del figlio naturale ( art. 1 comma 22 lett. g ), nonché per contrarre matrimonio ( art. 1comma 15 ). Considerato che ci sono donne in gravidanza, che pur avendo diritto al permesso di soggiorno di fatto ne sono prive (si pensi, ad esempio, alle gestanti che non hanno il passaporto e alle quali non può quindi essere rilasciato il permesso di soggiorno per cure mediche), riteniamo che la necessità di esibire il documento attestante la regolarità del soggiorno per poter procedere alla dichiarazione di nascita e al riconoscimento del figlio possa incidere negativamente sulla determinazione di tali madri partorire in strutture pubbliche per il timore, non solo di essere identificate come irregolari, ma anche di non poter riconoscere il proprio bambino ed essere quindi allontanate da lui, in violazione del diritto all'identità (art. 7 CRC) e all'unità familiare (art. 9 CRC). In proposito si evidenzia che non partorire in una struttura ospedaliera comporta un pericolo per la salute del nascituro, nonché il rischio che il bambino non venga poi registrato all'anagrafe.
Inoltre, dal fatto che sia diventato necessario esibire il permesso di soggiorno per lo straniero che voglia contrarre matrimonio in Italia ( art. 1 comma 15 ) consegue che, sia i figli di cittadini stranieri irregolarmente soggiornanti, sia i minori con cittadinanza italiana aventi un genitore irregolarmente presente sul territorio nazionale, non vengono riconosciuti come figli legittimi; ciò in violazione, oltre che del principio di non discriminazione (art. 2 CRC), del diritto ad avere una famiglia, anche giuridicamente riconosciuta, in palese contrasto anche con la Costituzione italiana che richiede adeguata protezione per l'infanzia e riconosce nella famiglia fondata sul matrimonio un nucleo essenziale della società.
Anche il prolungamento di permanenza nei Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE) fino a sei mesi ( art. 1 comma 22 lett. l )coinvolge i minori violandone diritti fondamentali: ci sono infatti bambini e bambine che si trovano in tali strutture al seguito dei propri familiari e per i quali un prolungamento del trattenimento in luoghi non idonei ad ospitarli configura una violazione del diritto a non essere arbitrariamente privati della propria libertà personale (art. 37 CRC), oltre che del diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo (art. 6 CRC).
Infine, forte perplessità verrà espressa nel Rapporto Supplementare nei confronti delle disposizioni che riguardano i minori stranieri non accompagnati . L'art. 1 comma 22 lett. V ), limitando fortemente la possibilità per minori migranti arrivati in Italia da soli di regolarizzare la propria posizione al compimento della maggiore età, comporta una violazione del diritto alla protezione dei minori (art. 19-32 CRC) in quanto, da un lato, potrebbe determinare l'aumento delle fughe di tali ragazzi e ragazze non ancora maggiorenni dalle comunità, con conseguente rischio di un loro coinvolgimento in forme di grave sfruttamento e dall'altro, rischierebbe seriamente di incentivare l'arrivo di minori soli in età sempre più precoce. Inoltre, l'art. 1 comma 29, che dispone che venga adottata la procedura di rimpatrio nei confronti dei minori stranieri non accompagnati provenienti da Paesi dell'Unione europea e coinvolti in attività di prostituzione, viola il principio di non discriminazione, sancito dall'art. 2 CRC.
Il Gruppo CRC intende altresì evidenziare al Comitato ONU il fatto che rispetto alle questioni innanzi esposte nessun seguito è stato dato ai numerosi appelli promossi dalle principali Associazioni che da anni sono impegnate nella tutela e promozione dei diritti umani in Italia. Dal momento che l'Italia sarà chiamata a render conto al Comitato ONU circa l'attuazione della CRC, ratificata e resa esecutiva con Legge 176/1991, presumibilmente il prossimo anno, in considerazione dell'avvenuta presentazione del rapporto quinquennale da parte del Governo Italiano a gennaio 2009, le sottoscritte Associazioni auspicano che, prima di tale importante appuntamento, il Governo e il Parlamento intervengano al fine di procedere ad una riforma delle citate norme che sono state introdotte nel nostro ordinamento in violazione dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Tale sollecitazione verrà espressa anche in occasione delle celebrazioni per il ventennale della CRC, previste per novembre 2009, nell'ambito delle quali verrà pubblicato il Rapporto Supplementare. L'auspicio è quello di un intervento da parte delle istituzioni competenti in modo da poter celebrare tale storico momento riformando le suddette disposizioni affinché per tutti i minori presenti sul nostro territorio possano effettivamente essere garantiti tutti i diritti previsti dalla CRC.
In fede,
ACP - Associazione Culturale Pediatri
Action Aid
AGeDO – Associazione di genitori, parenti e amici di
omosessuale
AGESCI – Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani
Ai.Bi. – Associazione Amici dei Bambini
Amani - Associazione
volontariato
Anfaa – Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie
ANFFAS Onlus – Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità
intellettivo e/o Relazionale
Arché Onlus
Arciragazzi
Associazione
Bambinisenzasbarre
Associazione Valeria
Batya – Associazione per
l'accoglienza, l'affidamento e l'adozione
CAM – Centro Ausiliario per i
problemi Minorili
Camera Minorile di Milano
Camera per i Minori di
Salerno
Caritas italiana
CbM - Centro per il bambino maltrattato e la
cura della crisi familiare
Centro per la Salute del Bambino Onlus
Centro
Studi Hansel e Gretel
Centro Studi Minori e Media
CIAI – Centro Italiano
Aiuti all'Infanzia
C.I.E.S. – Centro Informazione e
Educazione allo
Sviluppo
CISMAI – Coordinamento Italiano dei Servizi contro il
Maltrattamento e l'Abuso dell'infanzia
Cittadinanzattiva
CNCA –
Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza
CND - Consiglio
Nazionale sulla Disabilità
Codici – Agenzia di Ricerca Sociale
Comitato
Giù le Mani dai Bambini Onlus
Comunità Nuova Onlus
Cooperativa Sociale
Dedalus
Coordinamento Genitori Democratici Onlus
Coordinamento La
Gabbianella Onlus
CTM Onlus Lecce
FEDERASMA Onlus
G.L.N.B.I. –
S.I.P. Gruppo di Lavoro Nazionale del Bambino Immigrato della Società Italiana
di Pediatria
IBFAN Italia
Il corpo va in città
INMP - Istituto
nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il
contrasto delle malattie della povertà
IRES – Istituto di Ricerche
Economiche e Sociali
IRFMN - Istituto di Ricerche Mario Negri
L'abilità
associazione Onlus
La gabbianella e altri animali Onlus
Associazione
L'altro diritto
LIBERA
M.A. Gruppo Genitori Adottivi del Triveneto
MAMI – Movimento Allattamento
Materno Italiano Onlus
MDC Junior –
Movimento in Difesa del Cittadino
OsservAzione Onlus – Centro di ricerca
contro la discriminazione di Rom e Sinti
Fondazione Federico Ozanam –
Vincenzo De Paoli
Associazione On the Road Onlus
Ass. Passo dopo
Passo...Insieme Onlus
Cooperativa Sociale Pralipè
Save the Children
Italia
Associazione Saveria Antiochia
Omicron
SIMM- Società Italiana
di Medicina delle Migrazioni
SOS Villaggi dei Bambini Onlus
Terre des
Hommes Italia
UISP – Unione Italiana Sport per Tutti
VIS – Volontariato
Internazionale per lo Sviluppo