Lo scorso 20 ottobre si è svolta presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali la seconda riunione del comitato di monitoraggio previsto dall’art. 12 del DPCM 159/2013. L’incontro è stato organizzato per presentare il rapporto sui primi sei mesi di applicazione del nuovo ISEE. Questo secondo rapporto, reso pubblico dal Governo e qui disponibile, ha sostanzialmente replicato la medesima struttura del precedente (giugno 2015), anche se si è ovviamente incrementato il campione su cui sono state condotte le analisi (circa 49.000 DSU pari a circa il 2% della “popolazione ISEE”).
È opportuno precisare che il secondo rapporto, analogamente al primo, non rappresenta un confronto pre/post riforma sulla base di due annualità di DSU (2014/2015), ma propone analisi e confronti utilizzando le attuali DSU campionate (2015) ricalcolate secondo le “vecchie” regole (2014).
Solo per un indicatore (Indicatore della situazione patrimoniale – patrimonio mobiliare) il rapporto mette a confronto le DSU 2014 “reali” con le DSU 2015 “reali”.
In via generale: al 30 giugno le DSU presentate sono state oltre 2,2 milioni, pari al 76% di quelle presentate nel medesimo periodo nel 2014; „X la distribuzione delle nuove DSU è molto eterogenea: dal 127% della Regione Basilicata al 54% della Regione Campania.
Le Regioni del Mezzogiorno (Campania, Molise, Puglia, Calabria, Sicilia) si confermano (rispetto al primo rapporto) al di sotto della media nazionale. Al Nord si è raggiunto il 90% delle DSU presentate lo scorso anno, mentre al Sud la quota scende al 60%; i tempi di rilascio delle DSU pare si siamo ormai stabilizzati – mediamente – molto al di sotto dei tempi stabiliti dal DPCM (dieci giorni lavorativi) attestandosi ora tra 4 e 5 giornate lavorative; si conferma la forte tendenza all’emersione dei patrimoni mobiliari.
Nel periodo pre-riforma i patrimoni mobiliari nulli riguardavano oltre il 70% delle DSU, mentre oggi non si supera il 20% delle dichiarazioni (18,9 %).
È opportuno precisare che dal 2 ottobre 2015 è attiva la procedura che segnala al cittadino i dati non dichiarati al momento della richiesta dell’ISEE, dando la possibilità di rettificare la DSU (INPS ha fornito i dati delle difformità – dal 2.10. 2015 – pari al 34% delle DSU).
In via specifica (ISEE/disabilità): si conferma, secondo questo rapporto, il forte incremento degli ISEE nulli rispetto al periodo pre-riforma (da 8,8% a 20,3%); „X si conferma anche il dato che vede la maggior parte delle DSU/disabili diminuire i valori ISEE rispetto al 2014 (per il 51,4% diminuisce), per il 10,2 rimane stabile mentre aumenta nel 38% delle DSU; in termini di classi di valore gli ISEE oltre i nulli e fino a € 12.000 di ISEE riguardano il 54,3% delle DSU/2015 contro il 70,5% delle DSU 2014.
Quindi: si incrementano gli ISEE nulli, ma si riduce di molto l’area di DSU con ISEE > a 0 fino a 12.000.
Fin qui il rapporto del Ministero.
Occorre però precisare e ricordare che ai fini delle valutazioni circa l’impatto sociale che il nuovo ISEE produce sulle condizioni di accesso al sistema dei servizi e degli interventi, questo secondo rapporto, come il precedente, non fornisce alcuna informazione utile. I dati esposti sono infatti del tutto sganciati dal loro utilizzo sia in termini di accesso al sistema che in termini di compartecipazione ai costi dei servizi.
Se il regolamento comunale stabilisce che anche a fronte di ISEE pari a zero scatta una quota di compartecipazione elevata (si sono riscontrati casi di quote minime pari al 35% della retta) è evidente che poco importa la capacità dello strumento (ISEE) di rilevare la disparità di condizione economica che esiste tra una persona senza disabilità e una persona con disabilità.
Riguardo agli esiti applicativi del nuovo Isee, Anffas Onlus attiverà un proprio sistema di monitoraggio che impegnerà, nei prossimi mesi, l’intera rete associativa.
Tornando all’incontro del comitato di monitoraggio, il Ministero ha chiarito che non intende apportare alcuna modifica al nuovo Isee, e che quindi si attenderà l’esito delle sentenze del Consiglio di Stato (3 dicembre 2015) che si pronunceranno su quanto stabilito dai Giudici del TAR del Lazio. A tale proposito il Ministero ha preannunciato che nel caso in cui il Consiglio di Stato dovesse accogliere ii tutto o in parte le sentenze del TAR Lazio il comitato di monitoraggio diverrà il primo livello di confronto per esaminare le modifiche da apportare al Decreto 159/2013.
Riguardo a tutto ciò Anffas mantiene invece la ferma opinione che quanto stabilito dalle sentenze del TAR Lazio avrebbe dovuto rappresentare da subito l’opportunità per eliminare le criticità del DPCM 159/2013. Una situazione di grave illegittimità che, nel caso in cui il Consiglio di Stato dovesse confermare quelle sentenze, rischia di divenire anche un gigantesco caos a danno di tutti: cittadini, istituzioni, operatori dei servizi del territorio.
Indipendentemente dagli esiti giudiziari Anffas Onlus inizierà da subito, d’intesa con la Fish, a ragionare sulle modifiche da apportare al DPCM 159/2013, a partire da quanto - sin dalla sua approvazione – già era stato proposto: togliere dal calcolo dell’ISEE le provvidenze economiche e ogni altro contributo erogato per rimuovere ostacoli e discriminazioni, rivedere il sistema delle franchigie prevedendo anche il loro adeguamento in base all’andamento dei costi della vita, prevedere l’ISEE ristretto per l’intera filiera dei servizi rivolti alle persone con disabilità e senza distinzioni tra maggiori e minori di età.
Per ulteriori approfondimenti:
è possibile leggere qui un articolo di Vita.it dedicato al Rapporto Semestrale e seguendo questo link è possibile leggere le dichiarazioni di Anffas Onlus sulle sentenze del Tar Lazio. Cliccando qui è possibile leggere le dichiarazioni Anffas sul rapporto di monitoraggio Isee dei primi tre mesi.
trovate qui un articolo di Superabile.it che analizza i vantaggi per le famiglie con persone con disabilità, derivanti dall'applicazione delle nuove regole per il calcolo dell'Isee.
potete leggere cliccando qui un articolo di Gruppo Solidarietà.it sul nuovo Isee, con un focus particolare sul Lazio
trovate qui una raccolta delle risposte alle domande più frequenti sull'Isee, fatta dalla Consulta Nazionale dei CAF