La Seconda Conferenza Nazionale sulle Politiche per la Disabilità, indetta dal Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali che si è svolta a Torino lo scorso 2-3 ottobre, si è chiusa "in bellezza", cioè con un documento congiunto Fish e Fand, a testimonianza di quanto sia prioritario fare fronte comune in situazioni di emergenza sociale queli quelle che stiamo vivendo. Auspicando che sia il primo di una lunga serie, ne riportiamo a seguire il testo.
La Fand e la Fish nel considerare positivamente
la Conferenza Nazionale che consente la partecipazione delle persone con
disabilità e dei loro familiari, e considerando altrettanto positivamente che
essa si incardina sulla Convenzione Onu sui diritti delle persone con
disabilità , ritengono che vi debba essere un salto di qualità nella
strategia di promozione dei diritti delle persone con disabilità. La Fand e
la Fish sono consapevoli che la crisi economica internazionale è causa di un
forte impegno negli ammortizzatori sociali e nel sostegno al rilancio
dell'economia. Ritengono però necessario un chiarimento circa alcuni
provvedimenti del Governo:
1. l'articolo 20 della L. 102/09 che
formalmente affronta solo il tema delle frodi in materia di invalidità civile,
mentre avvia una vera e propria riforma degli accertamenti dell'invalidità
senza la partecipazione delle organizzazioni delle persone con disabilità e
dei loro familiari;
2. i tagli del 70% del Fondo per le Politiche
Sociali e del 100% del Fondo per la non autosufficienza che secondo i
calcoli ridurranno consistentemente i servizi alla persona in ogni parte del
Paese (nel Veneto ad esempio si calcola una riduzione per servizi – tra i più
innovativi come per la vita indipendende – di 50 milioni di euro);
3.
i commissariamenti e piani di rientro delle Regioni che tagliano
orizzontalmente e senza alcuna valutazione di merito l'assistenza
socio-sanitaria alle persone con disabilità, specie più gravi (dal 10 al 30%);
4. l'accorpamento delle classi che, nonostante le prese di
posizione pubbliche espresse dal Miur (non seguite peraltro da altrettanti
provvedimenti concreti), provoca l'innaturale presenza in una classe di più
alunni con disabilità tanto da far ritornare la memoria alle classi
differenziali;
5. il taglio indiscriminato del sostegno
scolastico dovuto alla riduzione complessiva delle risorse in capo agli
Uffici Regionali Scolastici i quali, senza indicazioni del Miur, sacrificano in
primis l'inclusione educativa;
6. il blocco delle assunzioni
delle persone con disabilità nella pubblica amministrazione provocato
dall'articolo 17, comma 7 della Legge 102/09;
7. il tentativo
paventato nell'Intergruppo Parlamentare sulla Sussidiarietà di
trasformare l'art. 14 del decreto legislativo 276/2003 in mero
trasferimento economico dall'impresa sottoposta all'obbligo alla cooperativa
sociale, un obolo che evita ogni possibilità di inclusione;
8.
l'assenza di un'attenta valutazione del conseguente impoverimento delle
persone con disabilità escluse dal mercato del lavoro e pertanto dalla
produzione di reddito che tuttora percepiscono la somma irrisoria di 255.13 €;
9. l'avvio della discussione sul nuovo contratto di servizio
pubblico Rai che non include le persone con disabilità;
10.
l'avvio del nuovo censimento nazionale da parte dell'Istat che esclude
per l'ennesima volta le persone con disabilità.
La
partecipazione è importante ed è ciò che la Fand e la Fish
reclamano da più tempo. La Conferenza rischia di essere una occasione unica,
neanche rara, se le politiche sopra citate vengono determinate senza il criterio
del "nulla su di noi senza di noi".
La Fand e la Fish chiedono che
tutte le questioni indicate divengano fonte di confronto immediato con il
Governo.
7 ottobre 2009
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