lastampa.it - È il primo parco in Italia per tutti i bambini. Il più grande. Dove possono giocare anche i bimbi con disabilità. Perché qui tutto è doppio. Lo scivolo grigio, dove i più temerari abbozzano anche una discesa a testa in giù, è accoppiato e parallelo: sul secondo scivolo c’è posto per un accompagnatore che può rassicurare ed assistere il bambino che gli scende accanto. Anche l’altalena è speciale: ha seggiolini, spalliera e sponde adatte a piccoli con disabilità motorie.
In piazza Mazzini si trovano decine di giostre, tutte doppie, o studiate con cura perché il parco «Andrea Bodo» di Vercelli funziona così: tutti i bambini, anche chi ha una disabilità, sono insieme nello stesso ambiente a giocare e divertirsi. E le altalene «speciali», comodissime ed ergonomiche, arancio-azzurre, sono sempre prese d’assalto, come quelle tradizionali.
Il fiore all’occhiello è però il «combinato»: una mega-giostra che prevede l’uso contemporaneo di scivolo, spalliera e una rampa grazie alla quale possono accedere alla giostra anche le carrozzine. Qualche metro più in là si trovano un bilico a 6 posti, la foresta giraffa tattile, il super elefante, il cigno, la panca coccodrillo e un pannello gioco con attività di manipolazione.
In uno dei polmoni verdi più caratteristici di Vercelli, la onlus «Biud10» (nata in memoria del giovane calciatore Andrea Bodo) ha fatto sorgere un innovativo parco giochi. Il motto «giocare è un diritto di tutti i bimbi» è stato non solo la molla decisiva, ma il valore aggiunto rispetto ad altri parchi.
L’area, che dall’estate 2014 accoglie ogni giorno centinaia di bambini, è stata pensata per una fascia di età compresa tra uno e undici anni. L’idea è nata prendendo ad esempio i parchi di Milano e Genova, ideati e sviluppati dalla Federazione italiana per il superamento dell’handicap: oggi la struttura vercellese è tra le primissime in Italia per estensione, efficienza e soprattutto grado di inclusione dei bimbi.
Nel grande parco giochi (440 metri quadrati) tutte le giostre possono essere adoperate da bambini normodotati e con disabilità. Tutti i giochi sono posati su un apposito fondo anti-trauma e collegati tra loro in modo da garantirne la completa accessibilità da tutti i bimbi. In fase di allestimento la onlus Biud10 ha chiesto alla ditta specializzata Kompan di realizzare una giostra speciale (il «combinato»), fuori catalogo, che rispondesse alle precise esigenze di questo parco innovativo. Così sia il parco Andrea Bodo che la giostra studiata a Vercelli sono stati presi ad esempio da altri parchi. «Siamo stati contattati da diversi comuni in Lombardia, Puglia e Sicilia. Da ultimo quello di Malnate - spiegano Paolo Zanoni e Andrea Rosate di Biud10 -. La cittadina in provincia di Varese ci ha presi come esempio, installando la giostra ideata da Biud10 nel parco che verrà inaugurato a fine maggio: una catena virtuosa che in qualche modo abbiamo contribuito ad alimentare».
«Prima di progettare il parco ci siamo interfacciati con associazioni che seguono bambini con disabilità per capirne i reali bisogni - prosegue Alberto Stringi - tanto è vero che abbiamo chiesto di realizzare una giostra custom per venire incontro alle esigenze che avevamo recepito. Siamo così arrivati ad una giostra unica fuori catalogo e realizzata solo per noi».
L’immagine della giostra è stata utilizzata sulla locandina per un seminario sulle nuove tendenze nella progettazione di parchi inclusivi in occasione del 53° Congresso mondiale di Ifla di architettura che si è appena svolto al Lingotto di Torino. Durante il seminario il progetto dell’area giochi Biud10 è stato portato come «caso studio» per spiegare come realizzare un area giochi inclusiva all’avanguardia. Biud10 ha finanziato totalmente la realizzazione del parco accollandosi le spese di manutenzione, abbellimento del parco, assicurazione e sorveglianza notturna. Metà della spesa del parco (costo totale 125.000 euro) è stata sostenuta da sei grandi donatori privati, l’altra metà deriva da piccole donazioni di centinaia di persone. Il parco giochi costruito da Biud10 è un patrimonio per la città reso possibile grazie al contributo di numerosi cittadini.
17 maggio 2016