Il 10 dicembre
si celebra la Giornata Internazionale dei Diritti Umani, occasione per
commemorare l'adozione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite in quello stesso giorno
del 1948. 61 anni di lotte e conquiste per la tutela e la promozione dei
diritti fondamentali di ogni singolo individuo, inerente a tutti i membri della
famiglia umana " senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore,
di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di
origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione
".
Quindi, quella del 10 dicembre scorso, è stata un occasione
per celebrare i diritti di tutti, incluse le persone con disabilità che,
purtroppo, rientrano tutt'oggi tra i gruppi vittime di gravi discriminazioni.
"26 dichiarazioni Universali sui diritti umani, 30 articoli, cominciano con
le parole "tutti" o "nessuno": tutti devono godere di tutti i diritti umani,
nessuno deve essere escluso", queste le parole con cui Navi Pillay, Alto
Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, ha aperto il suo video
messaggio in occasione della giornata che quest'anno ha come tema quello della
non discriminazione, "concetto che è alla base dei diritti umani, motivo per cui
è stato scelto come tema ufficiale del 2009".
Nonostante lo scorso anno si
sia celebrato il 60mo anniversario della Dichiarazione Universale, ad oggi, la
lotta contro le discriminazioni è entrata a far parte della quotidianità di
milioni di persone in tutto il mondo. La realizzazione dei diritti civili,
politici, economici, sociali e culturali è ostacolata da una fenomeno di
discriminazione strisciante, mordace e difficile da sradicare, nei confronti di
gruppi vulnerabili (vale a dire gruppi che non hanno pari accesso ai diritti
rispetto agli altri).
Come ricorda il documento pubblicato dall'Alto
Commissariato per il Diritti Umani di Ginevra, "la discriminazione è
stratificata: gruppi che sono discriminati sulla base delle loro origini
razziali sono soggetti ad ulteriori discriminazioni in termini di (scarso o
nullo) accesso ai servizi sanitari, culturali e di istruzione. Le persone con
disabilità costituiscono la minoranza più grande del mondo, ad esempio, ed il
98% dei bambini con disabilità non frequenta la scuola " tanto che il
livello di isctuzione degli adulti uomini con disabilità arriva al 3 % mentre
quello delle donne è silo dell'1%.
Il motto scelto per quest'anno e che proseguirà per tutto
il 2010 è "abbraccia la diversità, metti fine alla discriminazione", una
frase che, suggerisce la stessa Pillay, deve accompagnare tutte le persone,
ognuno per il proprio ruolo, nella formulazione, implementazione e monitoraggio
di "azioni concrete per porre fine alla discriminazione", ricordando inoltre,
l'entrata in vigore della Convenzione ONU sui diritti delle persone con
disabilità, nel 2008.
Anche il Segretario Generale delle Nazioni Unite,
Ban Ki-moon, ha voluto lanciare un forte incoraggiamento ad unirsi,
tutti, alla lotta contro le discriminazioni (per leggere la traduzione del testo
del suo messaggio, visita il sito di
superando).
11 dicembre 2009
Per maggiori informazioni
leggi il documento (fact sheet) dell'Alto Commissariato ONU per i Diritti Umani (in inglese)
leggi
la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (a cura di amnesty international-
in italiano)
leggi la versione semplificata della
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (a cura di Amnesty International - in
italiano)