Vita.it - Il Consiglio dei Ministri ha sbloccato il riparto dei contributi alle Regioni in materia di assistenza ad alunni con disabilità o in svantaggio solo lo scorso 30 agosto, a ridosso dell'avvio del nuovo anno scolastico. Per la Lombardia il Governo ha stanziato circa 13 milioni di euro: soldi che salveranno l'avvio dell'anno scolastico, finanziando quei servizi (trasporto, assistenza ad personam, assistenza alla comunicazione, consulenza tiflopedagogica/informatica e fornitura testi in formato adeguato) essenziali per garantire il diritto allo studio e permettendo a quasi 5mila bambini e ragazzi con disabilità di tornare a sedersi sui banchi di scuola al suono della campanella, nelle stesse date dei loro compagni.
E tuttavia il quadro in Lombardia si presenta (come già negli anni precedenti) a macchia di leopardo.A mettere insieme i pezzi del puzzle è ancora una volta LEDHA, che insieme alla FAND ha condotto una difficile ricognizione sui territori, «non supportata dalla necessaria trasparenza dei relativi atti amministrativi», dicono dall'associazione. Da questo monitoraggio risulta che i servizi dovrebbero partire quasi regolarmente in tutto il territorio della Regione, fatta eccezione per il milanese. Nelle province di Mantova e Brescia, in particolare, la situazione sembra essere risolta e i servizi rivolti agli alunni e studenti con disabilità sono garantiti per tutto l'anno scolastico, ma per la gran parte degli altri territori il servizio viene assicurato solo fino al 31 dicembre 2016. Grossi problemi permangono invece nell'area milanese, dove la complessiva situazione di dissesto finanziario della Città Metropolitana mette a rischio l'erogazione dei finanziamenti anche per il semplice avvio del nuovo anno scolastico. Per l'area metropolitana saranno determinanti le decisioni dei Comuni, organizzati nei Piani di zona, che grazie al recente finanziamento statale vedranno sicuramente saldati i debiti per l'erogazione di questi servizi per il periodo gennaio - giugno 2016, senza però avere garanzie circa la copertura dei costi per i prossimi quattro mesi.
«Il rischio di confusione è alto: a seconda delle scelte dei diversi Comuni, il servizio potrà essere erogato o meno, creando così ulteriori disparità a livello territoriale», commentano Alberto Fontana, presidente LEDHA, e Nicola Stilla, presidente FAND. Il quadro è ancora più nero se si prendono in considerazione le nomine degli insegnanti di sostegno, con cattedre di ruolo vacanti (per penuria di candidati o perché il "concorsone" li ha bocciati). LEDHA e FAND rilanciano quindi il loro appello, che si è concretizzato nella campagna "Vogliamo andare a scuola!", richiamando al senso del dovere tutte le istituzioni, affinché finisca l'increscioso rimpallo di responsabilità cui abbiamo assistito soprattutto negli ultimi due anni. Le associazioni sollecitano le famiglie a segnalare ogni situazione problematica: nel caso di assenza o ritardi nell'attivazione dei servizi ma anche in caso di riduzioni degli interventi rispetto al fabbisogno.
Inoltre, LEDHA e FAND ribadiscono la propria preoccupazione perché i 13 milioni in arrivo in Lombardia sono uno stanziamento largamente inferiore al fabbisogno, stimato nel 2013-2014 intorno ai 28,7 milioni. Per questo le due associazioni tornano a chiedere a Regione Lombardia di integrare il finanziamento statale con fondi propri, come ha fatto negli anni precedenti.
09 settembre 2016