Corriere.it - Si trasferisce sui banchi parlamentari la vicenda del ritardo con il quale Federica Calà, otto anni di Rocca di Capri Leone nel Messinese, ha iniziato solo il 25 ottobre scorso le lezioni domiciliari di terza elementare. La bimba siciliana a causa di una rara atrofia muscolare spinale con distress respiratorio (Smard 1) - che le ha tolto l'autosufficienza nei movimenti e la costringe a dover utilizzare un macchinario che l'aiuta sia a respirare sia a deglutire senza soffocare - non può frequentare l'istituto scolastico. Così, deve seguire un progetto personalizzato, ideato dalla preside Bianca Fachile e dalle maestre dell'Istituto comprensivo di Torrenova, che prevede la presenza a casa Calà di una o più maestre, per due ore al giorno, dal lunedì al venerdì.
L'interrogazione parlamentare e il governo. Sul caso, sollevato il 22 ottobre dal Corriere della Sera, era intervenuto il senatore Giuseppe Lumia (Pd) che aveva preannunciato un'interrogazione parlamentare e lo studio di «un disegno di legge per colmare il vuoto legislativo». Anche il sottosegratario all'Istruzione, Davide Faraone, aveva dichiarato di aver «chiesto chiarimenti all'ufficio scolastico regionale siciliano per capire per quale ragione ancora non ci sia un intervento a scuola iniziata» e che «coloro che sono responsabili di questo ritardo pagheranno».
Dalle parole ai fatti. Sebbene Federica abbia iniziato le lezioni, adesso Lumia vuole ugualmente vederci chiaro e ha depositato l'interrogazione parlamentare. «Dopo aver letto sul Corriere la vicenda scolastica di questa bambina che aveva fatto emozionare tutta l'Italia donando la sua altalena per diversamente abili al parco comunale del suo paese non potevo restare con le mani in mano - spiega il senatore - e così ho deciso che non poteva rimanere una storia confinata ai media ma bisognava lavorare e dare risposte concrete. Anche se sono certo che il ministro verrà a capo di questa vicenda, comunque, non poteva finire "solo" con l'inizio delle lezioni per la bimba ma bisogna fare in modo che si colmi un vuoto normativo nella legge nazionale, che nega ai minori che si trovano nelle sue stesse condizioni lo stesso diritto all'istruzione, garantito a tutti gli altri bambini italiani. Un vuoto che neanche l'ultima riforma del sistema scolastico, approvata di recente (legge n. 107 del 2015), è riuscito a colmare».
Il disegno di legge. Per questo motivo Lumia, sta mettendo a punto un testo di legge che possa per sempre mettere la parola fine alla situazione. «Questo meritorio progetto ideato per la bimba è una soluzione positiva, ma parziale, perché è sottoposto a passaggi burocratici, che spesso ne ritardano l'avvio, impedendo di cominciare la scuola a settembre - prosegue il parlamentare siciliano - e per questo mi sono attivato raccogliendo l'appello che, tramite il Corriere, hanno fatto i coniugi Calà al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché garantisca il diritto allo studio della figlia e più in generale dei bimbi che, come lei, non possono recarsi in classe. L'istruzione è uno dei diritti più preziosi per l'uomo, una conquista di civiltà che un Paese moderno e avanzato come l'Italia deve garantire a tutti, soprattutto a chi vive in condizioni di disabilità».
Il sostegno delle associazioni. Un'obiettivo condiviso dall'associazione che segue la vicenda. «Abbiamo vinto la "battaglia" ma ora dobbiamo vincere la "guerra " occorre adeguare la normativa e far sì che, a tutti coloro che si trovano nella stessa situazione di Federica, venga garantito il diritto all'istruzione domiciliare - afferma Roberto Speziale, presidente dell'Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale (Anffas) che conta oltre 14 mila soci suddivisi in 169 associazioni in tutta Italia -. Anffas continuerà a battersi al loro fianco, fino a quando non avremo ottenuto la soluzione definitiva!».
25 ottobre 2016