Fonte www.disabili.com - Alcuni giorni fa le pagine di cronaca ci hanno purtroppo raccontato la terribile vicenda accaduta in una scuola dell’infanzia in Toscana. Una bimba di soli sei anni, con disabilità, è morta, soffocata da un pezzo di spugna o gommapiuma che aveva ingerito. Insegnanti e personale del 118 hanno provato a rianimarla, purtroppo senza successo. Sulla vicenda sono stati avviati gli accertamenti dell’autorità giudiziaria e l’autopsia ha confermato le circostanze in cui è avvenuto il decesso. Si è cercato anche di capire dopo quanto tempo la piccola è stata soccorsa e se ci sono stati eventuali ritardi od omissioni. La docente di sostegno assegnata alla classe è stata iscritta nel registro degli indagati della procura, come atto dovuto. L’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo. Alcuni articoli hanno riportato che la bimba si trovava non in classe, ma fuori dall’aula, con la presenza dell’insegnante di sostegno. Alcuni si sono chiesti come mai la docente non si sia accorta che la piccola stava per ingerire un pezzo di spugna.
Preferiamo non pronunciarci in alcun modo in merito, lasciando a chi di competenza il compito di stabilire le reali circostanze della vicenda. Resta il dolore della famiglia, l’incredulità rispetto all’assurdità della morte e restano tutte le domande che una vicenda così tragica suscita. Non ultima quella sulle competenze dei lavoratori della scuola nel primo soccorso e nelle tecniche di disostruzione. Può essere, purtroppo, che nella specificità della circostanza tali competenze siano state inefficaci, anche in considerazione del tipo di materiale ingerito.
Tuttavia, è bene ricordare, in tante altre situazioni, potrebbero ed anzi possono essere del tutto efficaci e portare ad esiti ben diversi, come pure tante volte è accaduto. Tutto ciò riguarda naturalmente tutti i bambini e non solo i piccoli con disabilità ed è particolarmente significativo nei contesti in cui si lavori con bambini molto piccoli. Ci chiediamo, dunque, quali siano le iniziative di formazione realizzate nelle scuole italiane, quanto siano diffuse, chi vi può accedere ecc.
E’ bene innanzi tutto ricordare che esistono oggi delle linee guida internazionali che individuano dei protocolli da seguire in caso di ostruzione delle vie aeree. E’ importante che esse siano conosciute da genitori, docenti ed operatori scolastici, nonché dal personale educativo dei nidi, in modo da intervenire in maniera adeguata in caso di necessità.
Nel 2014, il MIUR ha avviato un piano nazionale di formazione sulle tecniche di primo soccorso in età pediatrica e sulle manovre di disostruzione. Si è trattato di un’iniziativa pilota, sottoscritta dal MIUR insieme all’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e alla Federazione Italiana Medici Pediatri, che ha riguardato un numero limitato di lavoratori in 60 scuole polo, denominata A scuola si cresce sicuri. Si è trattato certamente di un progetto formativo molto interessante e, però, del tutto insufficiente. Anche nei casi di iniziative formative di tipo territoriale, del resto, troppo spesso le attività riguardano un numero limitato di persone, mentre la domanda è in genere piuttosto alta.
Con la riforma che è stata definita buona scuola la formazione dei docenti è diventata obbligatoria. Ferma restando l’autonomia nella scelta all’interno delle opportunità formative, non possiamo però esimerci dal chiederci quali siano le reali e più concrete urgenze. Certamente riteniamo che tra di esse vi sia quella riguardante il primo soccorso e le manovre di disostruzione e, pertanto, ci auguriamo che il progetto pilota di cui sopra possa essere seguito da un’iniziativa formativa ben più diffusa e capillare.
E’ bene comunque ricordare, nella contingenza, che numerose sono le iniziative in merito organizzate dalla Croce Rossa Italiana su tutto il territorio nazionale. Chiunque lo desideri, a vario titolo, può naturalmente contattare le sedi territoriali e chiedere informazioni sui corsi attivati.
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12 dicembre 2016